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Inviato Da: geosteve Prove SPT a "rifiuto" - 24/04/2019 14:14
Buongiorno a tutti, vi leggo spesso ma è la prima volta che scrivo.
In genere non mi occupo di geotecnica ma sto seguendo un lavoro di una certa importanza per il quale ho previsto sondaggi a carotaggio e prove SPT con punta conica a varie profondità. I sondaggi mostrano la presenza di depositi fluvioglaciali di spessore pluridecametrico dati da ghiaie sabbiose e ciottolose (sono in alta pianura padana...), molto omogenee.
Le prove SPT svolte a profondità maggiori di 5 m dal p.c. vanno a rifiuto, cioè oltre i 50 colpi nel tratto di 15 cm; da quanto osservabile il rifiuto è originato dalla compattezza del terreno più che dalla presenza di ciottoli di grandi dimensioni.
Mi chiedo: come posso trasformare un dato qualitativo come il "rifiuto" in un dato quantitativo da trattare secondo le NTC2018?

Poichè verranno realizzati pali o micropali per lunghezze stimate di circa 10-15 m, sarebbe necessario avere dati quantitativi su parametri e proprietà geotecniche dei terreni anche a quelle profondità: è possibile, in base ai dati delle SPT nei primi metri, stimare i parametri geotecnici dei terreni anche a profondità maggiori? Posso usare una semplice regressione lineare, ad esempio?

Grazie a tutti.
Inviato Da: geodario Re: Prove SPT a "rifiuto" - 24/04/2019 15:04
geosteve non capisco molto bene il problema, probabilmente per il fatto che il contesto progettuale non è chiaro, ma trattandosi di dati sensibili lo capisco.
Sulle ghiaie fluvioglaciali della piana puoi fare ben poco, e gli SPT a rifiuto sono la norma sotto i 4-5 m. Però tu chiedi come estendere a profondità maggiori dei 5 m i valori registrati in sondaggio e poi parli di pali o micropali a 10-15 m....non capico. Nel senso: se sotto hai tenero e scavi a cosa servono i dati delle ghiaie, se sotto hai ghiaie ancora per diversi metri perchè pali? E' chiaro che dico così perchè non conosco e non voglio conoscere i dettagli di progetto. Ma devi spiegare meglio.
Comunque le nostre ghiaie fluvioglaciali addensate hanno valori di portanza molto alti, ma molto alti. Di conseguenza l'angolo di attrito è molto alto. Diciamo che 40-42 è cautelativo. Ed hanno anche una certa coesione (apparente o di suzione chiamala come vuoi). Ma ripeto devi almeno dirci a che profondità è il piano di appoggio ed una stratigrafia minimale
Inviato Da: geosteve Re: Prove SPT a "rifiuto" - 24/04/2019 15:36
Anzitutto grazie per la risposta.
I pali, che si estenderanno entro le ghiaie fluvioglaciali, sono necessari per le elevate altezze del costruito previsto e per la leggerezza delle strutture: il problema sono i momenti e non tanto la capacità portante.
So che i terreni indagati sono ottimi geotecnicamente, mi chiedevo però se esisteva un modo per trattare quantitativamente il dato "rifiuto" o, in alternativa, per avere una stima quantitativa (non ad occhio, per capirci...) dell'angolo di resistenza al taglio e della densità relativa in rapporto alla profondità.
Inviato Da: Vorlicek Re: Prove SPT a "rifiuto" - 26/04/2019 10:19
In generale (anche se non perfettamente corretto) utilizzo il parametro SPT 50 anche se và a rifiuto
ti verranno ancgoli superiori a 40° che poi ridotti a valori caratterisitci sono intorrno ai 38° che comunque è un valore molto elevato, pur se "prudenziale"
Inviato Da: mijasimo Re: Prove SPT a "rifiuto" - 26/04/2019 15:11
Io veramente non capisco....ancora con le spt con la punta conica??? Quando tutte le correlazioni esistenti sono tarate sul campionatore Raymond. Comunque mi preoccuperei più di caratterizzare i primi 5 metri dato che poi entri nel buono e ti basta stare cautelativo.
Inviato Da: Vorlicek Re: Prove SPT a "rifiuto" - 26/04/2019 17:34
Comunque sulle ghiaie ci sono pochissimi metodi di caratterizzazione meccanica.....
Inviato Da: mccoy Re: Prove SPT a "rifiuto" - 28/04/2019 06:28
Per le ghiaie a rifiuto bisognerebbe conoscere il numero totale di colpi e non fermarsi a 50. Oppure registrare i cm di penetrazione con 50 colpi. Estrapolare con cautela il dato finale di Nspt e procedere con le correlazioni. Alcuni valori risulteranno altissimi.

Oppure N=50 può essere usato come lower bound per le correlazioni, ma in questo caso potremmo essere troppo cautelativi, considerando la ulteriore riduzione a valori caratteristici

Potremmo però ragionare che il lower bound produce valori cautelativi e quindi caratteristici....

Le punte coniche anche in ghiaie potrebbero risultare in dati molto diversi dalle punte aperte (moltiplicatore da 0.5 a 0.8).

Personalmente, odio questa usanza che rende le correlazioni molto incerte, anche se comprendo la riluttanza dei perforatori a rovinare l aloro attrezzatura in alcuni terreni....
Inviato Da: mccoy Re: Prove SPT a "rifiuto" - 28/04/2019 06:31
Originariamente inviato da: Vorlicek
Comunque sulle ghiaie ci sono pochissimi metodi di caratterizzazione meccanica.....


A volte il semplice superpesante (DPSH) va molto meglio delle SPT, riuscendo a sfondare anche livelli cementati (livelli non profondi ovviamente).

Certo bisognerebbe ricorrere ai metodi specializzati come il perforatore becker o il LPT, che però nella routine quotidiana non ho mai visto. Hanno usato il LPT nelle indagini del ponte di Messina mi sembra.
Inviato Da: geodario Re: Prove SPT a "rifiuto" - 28/04/2019 08:04
ho spesso provato con il DPSH ma arrivare a 4-5 m è già un successo. Ma come dice mijasimo se sotto è migliore sei tranquillo. Prova a fare 2-3 tentativi, in fondo costa sempre meno del sondaggio con SPT!

Luca come dici giustamente gli altri metodi si usano poco, a meno appunto di progetti molto importanti
Inviato Da: 321 Re: Prove SPT a "rifiuto" - 29/04/2019 08:38
Forse potrebbe essere indicativo ricavare indirettamente Nspt alla quota voluta tramite le relazioni di Ohta&Goto o di Imai date le Vs che sicuramente saranno state ricavate, magari verificando quale delle 2 relazioni sia la migliore sui dati ottenuti nei primi 5 mt.
Inviato Da: geosteve Re: Prove SPT a "rifiuto" - 08/05/2019 07:35
Grazie ancora a tutti per i suggerimenti.
Alla fine ho deciso di procedere in questo modo, seguendo in parte le indicazioni di Mccoy: ho scartato i risultati a rifiuto del primo tratto di infissione, ho utilizzato invece i dati dove ho rifiuto nei secondi e terzi tratti di infissione estrapolando il valore dei colpi in funzione della lunghezza del tratto non infisso, usando una semplice relazione di proporzionalità diretta (forse non del tutto corretta ma, credo, cautelativa). Ho ottenuto così un totale di 15 dati variamente distribuiti tra le profondità di 3 e 10 m dal p.c..

Osservo, anche dopo la aver corretto i dati col coefficiente CN relativo alla pressione verticale efficace (ipotizzando un peso di volume per le ghiaie fluvioglaciali di 1.85 t/m3), come vi sia comunque un aumento dei valori di angolo di resistenza al taglio proporzionale con la profondità (la relazione è ben rappresentata da una semplice regressione lineare), forse dovuto ad una debole cementazione dei sedimenti.
Ora mi chiedo: poichè probabilmente si utilizzeranno pali di lunghezza di circa 10 m, alla luce delle NTC 2018 che differenzia i valori caratteristici da usare per le portate laterali e di base, che valori di angolo devo usare considerando che essi variano in funzione della profondità?
Cioè, il valore minimo ricavato dalle prove per la portata laterale? E per la portata di base debbo usare l'angolo ricavato alla profondità di appoggio del palo?

Grazie a chi vorrà rispondermi.
Inviato Da: mccoy Re: Prove SPT a "rifiuto" - 09/05/2019 07:19
Geosteve, dovresti procedere come segue:

1- una volta estrapolati i dati di NSPTC passare da questi a NSPT applicando un coefficiente moltiplicativo di 0.5
2- Ricavare i parametri geomeccanici di interesse
3-suddividere il sottosuolo in strati omogenei
4-all'interno di ogni strato omogeneo ricavare i parametri caratteristici
5-valori caratteristici per grandi volumi di terreno coinvolto= governano generalmente la resistenza al fusto
6-valori caratteristici per piccoli volumi di terreno coinvolto= governano generalmente la resistenza alla base
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