Buongiorno a tutti, ho scoperto questo forum mentre mi rompevo la testa su una pubblicazione ed ho pensato di approfittarne per chiedere un parere. Chiedo scusa se l'argomento è stato gia' trattato in passato, ho cercato con la funzione del forum ma non ho trovato niente.

La pubblicazione, nel merito, è questa e parla di come l'utilizzo dei fiori di Bach abbia modificato le reazioni di una serie di minerali in sospensione.

Ora, non essendo un geologo ho difficoltà persino a capire se quello che stanno misurando abbia un senso, figurarsi i margini di errore nella metodologia. Non avendo le competenze per giudicare adeguatamente, vorrei pertanto chiedere a voi dei pareri e provare a capire se sia stato uno studio legittimo o spazzatura faziosa.

Grazie a chi risponderà o/

Ho dato solo un'occhiata veloce per ora ma posso dirti che metodi e strumentazioni utilizzate sono tutt'altro che spazzatura faziosa e rappresentano lo standard per l'analisi dei minerali argillosi.
L'esperimento è interessante ma comunque si limita a verificare che esiste un *effetto* sulla flocculazione dei minerali argillosi se la sospensione in cui essi sono dispersi contiene o meno i rimedi in oggetto.

Personalmente mi stupisce pensare che ci sia stato un effetto in generale. La miscela comunemente nota come "rescue remedy" è composta da estratti di piante e brandy ed è strano che l'esito sia cosi' diverso da altre cose simili (come altre soluzioni di fiori di Bach o alcool etilico).

forse è il tipo di essenze contenute che fa la differenza? in fondo, si parla pur sempre di sostanze che dovrebbero sortire un effetto biochimico, il quale è associato ad una particolare azione che una determinata molecola chimica è in grado di esercitare su un componente cellulare dell'organismo.

La flocculazione dei minerali argillosi idrodispersi è un processo che è strettamente legato alla carica elettrica superficiale degli stessi minerali: fintanto che questa è sbilanciata ovvero presenta una densità di carica positiva lungo tutta la superficie delle particelle queste tendono a restare in sospensione respingendosi reciprocamente, mentre se si neutralizza questa densità di carica le particelle si aggregano spontaneamente tra di loro, fenomeno descritto col termine di "flocculazione"; le particelle aggregate prendono così un rapporto tra forze viscose e forze di gravitazione che le fa sedimentare più velocemente rispetto a prima. In processi industriali (es. ceramica) questo fenomeno è controllato con appositi additivi: sostanze dette flocculanti che contribuiscono ad accellerare la sedimentazione, s ec'è necessità di avere acqua chiarificata, e viceversa sostanze sospensivanti, se al contrario c'è necessità di avere le particelle idrodisperse.

Può darsi che la soluzione "testata" possieda un blando effetto flocculante, a livello chimico....