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Inviato Da: MicheleGeo FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 09/05/2020 10:41
Buongiorno cari colleghi,
Spero di pubblicare questo post nella sezione corretta.
Espongo il problema. Sono stato incaricato per redigere la relazione geologica per la costruzione di un muro di sostegno, nell'ambito dei lavori di ripristino del cedimento della strada comunale sovrastante.
In sostanza, è presente una parete verticale di circa 5 metri costituita da gneiss molto alterato su cui, fino a questo momento, non c'era nessuna opera di contenimento, si reggeva da sola. Parlo di una situazione immutata da moltissimo tempo.
Da alcuni anni si nota un cedimento della strada.
Il contesto, apparentemente semplice, nasconde varie criticità. Sono presenti nella zona frane quiescenti e inattive, probabilmente collegate a fenomeni di alterazione/argillificazione della roccia.
Nelle zone limitrofe ci sono anche dei fossi, rischio idraulico.
la pendenza è circa del 30%.

Ora, tra le altre cose, dalla consultazione del catalogo ITHACA, vedo che proprio in questo punto passa una faglia capace, la cui ultima attività risale al Pleistocene medio.
Quindi, in sostanza, la parete sembra essere il piano di faglia. Avrei dovuto anche pensarci osservando la situazione.
Come mi dovrei comportare in questo caso, secondo voi? Considerate che la strada è l'accesso al paese.
Inviato Da: mccoy Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 09/05/2020 19:52
Originariamente inviato da: MicheleGeo
Buongiorno cari colleghi,
Spero di pubblicare questo post nella sezione corretta.
Espongo il problema. Sono stato incaricato per redigere la relazione geologica per la costruzione di un muro di sostegno, nell'ambito dei lavori di ripristino del cedimento della strada comunale sovrastante.
In sostanza, è presente una parete verticale di circa 5 metri costituita da gneiss molto alterato su cui, fino a questo momento, non c'era nessuna opera di contenimento, si reggeva da sola. Parlo di una situazione immutata da moltissimo tempo.
Da alcuni anni si nota un cedimento della strada.
Il contesto, apparentemente semplice, nasconde varie criticità. Sono presenti nella zona frane quiescenti e inattive, probabilmente collegate a fenomeni di alterazione/argillificazione della roccia.
Nelle zone limitrofe ci sono anche dei fossi, rischio idraulico.
la pendenza è circa del 30%.
Ora, tra le altre cose, dalla consultazione del catalogo ITHACA, vedo che proprio in questo punto passa una faglia capace, la cui ultima attività risale al Pleistocene medio.
Quindi, in sostanza, la parete sembra essere il piano di faglia. Avrei dovuto anche pensarci osservando la situazione.
Come mi dovrei comportare in questo caso, secondo voi? Considerate che la strada è l'accesso al paese.


Michelegeo, Abbiamo parlato in passato del vuoto normativo sulla costruzione in corrispondenza di faglie attive/capaci, anche se a proposito di edifici. Nelle nuove NTC2018 non mi sembra ci siano dettagli in merito, per cui tutto è lasciato al buon senso tecnico.

Le uniche linee guida nazionali che conosco sono quelle della Protezione Civile, che però suppongono la presenza preliminare di studi di microzonazione sismica e determinazione delle ZA, ZS, ZR, ecc. ecc.

http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Linee_Guida_Faglie_Attive_Capaci_2016.pdf

Non so se da questa pubblicazione si può estrarre qualcosa di utile per un progetto esecutivo di un muro.

Se non esiste microzonazione sismica oppure esiste e la faglia non è segnalata, non trattandosi di un edificio, si sottolinea la situazione in relazione, chiarendo bene le implicazioni del caso, l'assenza di normativa, l'assenza di indicazioni negli studi di MZS, le possibili conseguenze sulla struttura e.... Basta, per il resto deciderà il progettista.
Inviato Da: MicheleGeo Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 12/05/2020 15:21
Ringrazio Mccoy per la risposta.
E mi scuso se non ho risposto subito; volevo essere certo di alcune cose.
Esiste una MS, livello 1, a quanto ho capito.
La faglia è segnalata nella carta delle MOPS, con relativa zona di attenzione (ZAFAC - Zona di attenzione per faglie attive e capaci).
Inviato Da: mccoy Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 14/05/2020 19:07
Nel capitolo 8 ci sono alcune prescrizioni in funzione delle aree urbanistiche, che potrebbero risultare utili. Altrimenti, non rimane che citare la segnalazione ufficiale della FAC, l'andamento della FAC rispetto a quello del muro e raccomandare al progettista di adeguare l'opera a possibili forti sollecitazioni sismiche maggiori di quelle previste dalla normativa.
Inviato Da: MicheleGeo Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 18/05/2020 09:18
Ringrazio ancora mccoy per l'ulteriore precisazione e ne approfitto per chiedere un'altra cosa che stavo notando.

C'è questa faglia attiva, che segue l'andamento del muro e c'è anche un'altra faglia, segnata come non attiva, che esattamente in questo punto, interseca la prima con un angolo inferiore a 90 gradi.
Nella carta geologica c'è il simbolo (cerchio nero) di una sorgente, non perenne. Nel posto mi hanno detto che, quando piove, dalla parete esce molta acqua. Allora le cose sembrano coincidere. Penso che si tratti di permeabilità per fratturazione, dovuta alla presenza di questi fenomeni disgiuntivi.
Questa situazione cosa può comportare per la costruzione dell'opera? Cosa potrei dire io su questo? E cosa consigliare?

Ci tengo davvero a dire che questo forum fornisce un supporto prezioso. La mia esperienza è ancora limitata, in ogni caso spero di poter contribuire anche io, per quanto mi è possibile.
Inviato Da: AD70 Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 18/05/2020 17:03
Come consigliato verifica tutte le eventuali normative (molto probabilmente nessuna) e linee guida sulle ZAFAC.
In ogni caso credo che l'opera non si possa delocalizzare (fattelo cmq confermare dal progettista) e quindi l'unico tuo "fardello" è esporre chiaramente la pericolosità.

Originariamente inviato da: MicheleGeo
Questa situazione cosa può comportare per la costruzione dell'opera? Cosa potrei dire io su questo? E cosa consigliare?

Inserisci riferimenti a studi specifici fatti su faglie attive e capaci ma, per me, non ti dovresti addentrare in possibili consigli che poi vengono fraintesi come soluzioni che probabilmente non esistono o se esistono hanno costi elevatissimi (sia in termini di indagini che in soluzioni strutturali) e comunque sono a carico del progettista.

Tra l'altro, sempre se ricordo bene, alcuni Autori indicano come le NTC siano inadeguate a rappresentare le azioni sismiche per condizioni near-field.
Inviato Da: mccoy Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 18/05/2020 20:22
Michelegeo, oltre ai validi consigli forniti da AD70, dal punto di vista esecutivo puoi mettere in risalto la probabile presenza di abbondante acqua in coincidenza con precipitazioni se la parete è quella sulla quale va edificato il muro. Oltre eventualmente alla progettazione del sistema drenante, questa indicazione servirà a imporre un carico idrostatico di progetto = altezza del muro
Inviato Da: geodario Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 19/05/2020 07:30
forse è il caso di chiarire alcune cose sulle FAC. Gli studi di MS (di primo livello per il PAT e di secondo e terzo per il PI), sono si degli strumenti di programmazione urbanistica, ma questo non esime dal rispetto delle norme in caso di costruzioni (es. ampliamenti), che non sono contemplati dalle varianti urbanistiche. Io lo scrivo sempre nelle conclusioni dei miei studi di MS. Per cui qualsiasi opera geotecnica, pur ricadenso al di fuori delle aree urbanizzate o urbanizzabili dovrebbe espletare tutte le pratiche previste dagli studi. Se un'opera ricade nella zona di attenzione per FAC deve andare al terzo livello di indagine, a meno che non si tratti di opere accessorie (pompeiane, ecc.). Per non aver problemi io di solito contatto il Genio e mi metto d'accordo sulle indagini da fare. Per le FAC utilizzo di solito stendimenti ERT.
Il futuro: è auspicabile che le amministrazioni intraprendano tutte le azioni per dirimere se una faglia è FAC o meno (secondo gli esperti della PC in Italia le FAC sono al massimo 3-4).
Nel presente: qualche indagine di approfondimento va fatta.
Nel nostro caso è vero che si tratta di un muro, ma dipende se il rilevato a tergo in caso di crollo potrebbe fare danni. Poi ognuno si assume le proprie responsabilità nelle scelte
Inviato Da: MicheleGeo Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 20/05/2020 16:58
Ringrazio anche AD70 e geodario. Sono consigli preziosi, ne farò tesoro.
Geodario, intendi dire che dovrei approfondire le indagini? Ad esempio, dal punto di vista geofisico?
Inviato Da: geodario Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 21/05/2020 05:59
beh se la strada cede e la parete sottostante è in zona di faglia, con forte circolazione d'acqua, uno o due sondaggi sulla strada con inserimento di un inclinometro magari ti aiuta a capire a che livello si ha il cedimento. Forse non hai sufficientemente tempo per delle misure inclinometriche sufficientemente distanziate nel tempo, ma almeno dal sondaggio capisci la qualità della roccia e, se sei fortunato, eventali piani di scivolamento. Lo dico perchè fare un muro senza nessuna indagine potrebbe riservare sorprese
Inviato Da: MicheleGeo Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 21/05/2020 10:22
Geodario, sono assolutamente d'accordo.
Mi sono battuto, è proprio il caso di dirlo, per eseguire 1 sondaggio lungo la strada, a monte del muro. Però senza inclinometro. Naturalmente, il tutto insieme ad 1 MASW ed altre DPSH a valle.
Inviato Da: MicheleGeo Re: FAGLIE CAPACI E COSTRUZIONI - 26/05/2020 11:24
Buongiorno di nuovo a tutti.
Mi ritrovo ancora a scrivere su questo lavoro perchè, al contrario di quanto detto e capito in precedenza, il comune non ne vuole sapere di effettuare il sondaggio.
Perciò, dopo diverso tempo e alla luce di quanto ho appreso sull'area, sono obbligato a dover riformulare lo schema delle indagini da effettuare. Vi dico quello che ho pensato di fare.
In mancanza del sondaggio, vorrei effettuare delle DPSH a monte e a valle del muro, 2 sismiche a rifrazione, sempre una a monte e una a valle e 1 masw a monte (per le vs).
Originariamente, avevo pensato al sondaggio anche per prelevare un campione su cui fare granulometria, limiti e soprattutto taglio diretto, in modo tale da ricavare l'angolo di attrito e la coesione.
In effetti, prelevare un campione in questa litologia risulta difficile, (è un materiale eterogeneo, direi una sabbia limosa con clasti e blocchi di grosse dimensioni) e quindi non avrei avuto neanche la certezza di riuscirsi.
In questa coltre di alterazione superficiale, prettamante incoerente, c'è comunque una componente limoso-argillosa.
Ora mi chiedo, siccome con le DPSH non posso ricavarmi la coesione efficace, in questo caso (del muro) sarebbe corretto considerarla in via precauzionale pari a zero?
E inoltre, se dovesse esserci un livello maggiormente argilloso, potrei riuscire ad individuarlo senza sondaggio? E se non riesco ad individuarlo e magari c'è davvero, cosa può comportare questo? Cosa potrei consigliare?
Vi ringrazio nuovamente.
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