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Se ti riferisci al mio software per le DPM ti assicuro che non era un baco ma l'impostazione del separatore decimale (modificabile dal pannello di controllo)
Tutti i miei programmi usano come separatore decimale il punto (scritti in Visual Basic 6).
Se un computer è preimpostato con separatore decimale virgola avviene l'errore (in genere l'andamento del grafico di N è una retta continua)
Un saluto

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OK! Forse è stato improprio parlare di bug.. spiego

nel modulo DPM dopo aver inserito il tipo di strumento il software propone la costante di trasformazione (per esempio 0,750); ora, evidentemente nel mio computer, dava appunto la virgola, basta comunque mettere il punto e funziona tutto ok

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Volevo dire quanto segue: se un angolo di attrito e 25° e tu metti 26° la differenza nel relativo coefficiente da usare con Terzaghi è lineare e la differenza è contenuti. Su fino a circa 30° l'aumento dei coefficienti segue più o meno una retta con valorei che aumentano proporzionalmente di pari passo con l'angolo di attrito. Passati i 30° questa proporzionalità assimilabile ad una retta cambia, il coefficiente angolare (tg dell'angolo che la retta forma con l'asse delle x) si impenna per cui la differenza che c'è tra l'usare 25° o 26° di angolo di attrito si fa molto pesante al di sopra di 30° per cui usare 33° o 34° di angolo di attrito porta a portanze ben superiori. Spero di essere stato chiaro, saluto tutti i colleghi.
Spirifer

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A riprova di quanto criticato nel mio primo post,
faccio una doverosa precisazione ai testi della Flaccovio,
che ho accusato di mettere sempre la stessa tiritera di introduzioni alle indagini geognostiche...

1) il manuale del geotecnico 160€

Indagini in Sito = 186 pagine (contenuto buono)
Indagini di Laboratorio = 30 pagine (contenuto insufficiente)

2) Indagini Geognostiche in Sito 48€

302 pagine ben fatte a completare la BIBBIA ci Cestari

3) Geologia e Geotecnica Stradale 65€

136 pagine che trattano di prove geotecniche di laboratorio

4)Stratigrafie 70€

180 pagine che trattano di indagini in situ, la sezione sulla stratigrafia è quanto di meglio si trovi sul mercato.

5) Prove Geotecniche in situ 78€

libro di 665 pagine ! molte delle quali le ritrovi pari pari negli altri libri. Il contenuto e buono. anche se prendendo a riferimento la sezione sulle SPT, la trovo approsimativa, mi si elencano i vari metodi di correlazione per ricavare l'angolo di attrito... senza accennare a DOVe sono stati usati e con quali terreni ? (come faccio a capire quale prendere a riferimento ???)

Da un libro di questo tipo mi aspettavo di più... magari con maggiore attenzione a COME INTERPRETARE le indagini geognostiche in situ.

6) L'indagine Geotecnica 55€

471 pagine già viste !!!

7) Prove Geotecniche di laboratorio 33€

125 pagine in cui si spiegano le varie prove, ma mi sarei aspettato qualche info sul come interpretare le prove... che invece manca (ho studiato la parte della prova di taglio, che liquida in poco più di 5 pagine tra graficoni e immagini...

8) Fenomeni franosi e opere di stabilizzazione 48€

75 pagine di indagini geognostiche già viste in altri libri...

9) P.G.S. Interpretazione di Prove Geotecniche in Sito

122 pagine di descrizione delle indagini geognostiche in sito

-------------------------------------------------------
Mi scuso ma non ho controllato gli autori dei vari libri,
è normale che diversi autori possano riprendere gli stessi argomenti... la mia è una critica alla casa editrice che pubblica tra i molti ottimi libri tecnici anche alcuni testi in cui si potrebbero approfondire meglio o omettere determinati argomenti.


Ognuno di voi può scaricarsi gli indici dei libri che ho elencato e che ho comprato, a riprova di quanto dico.

Sarebbe stato carino, dalla flaccovio, fare uscire un buon libro di indagini geognostiche in situ, e indagini geognostiche in laboratorio... senza ridire sempre le stesse cose in altri libri... sa di << allungare il brodo >>.








Ultima modifica di Otto Lidenbrock; 28/06/2013 00:36.

Fare o non fare. Non c'è provare. (Yoda, Stars War)
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Risposta ad albi:

mi permetta, scrivere un libro significa dare la possibilità a qualche c******e come me di imparare.
Di capire se è possibile.
Perchè se leggo il titolo << interpretazione di prove geotecniche in sito >>, mi aspetto, una volta comprato il libro... di imparare ad interpretare queste dannate prove geotecniche in sito.

Se lei mi mette due metodi per ricavare un parametro... senza spiegare come li ha messi questi metodi... deve pensare che forse il c******e dall'altro lato del monitor si fa qualche domanda... perchè forse non sa che lei ha 71 anni con 40 anni di esperienza (contro i miei... 2)... e forse ha molti dubbi che con questo libro e con il software allegato non trovano risposta.

Domani mattina passerò la giornata a riprendere il software in mano... e in serata scriverò una recensione completa e approfondita... perchè lo usai un anno fa... subito cestinato... perchè mi trovai dati dalle SPT anni luce diversi a quelli del software della geostru.

ah dimenticavo... e con tanto piacere devo installare un programma sul pc che mi crea una macchina virtuale... perchè questo software E' INCOMPATIBILE con i computer recenti a 64bit (scritto in piccolo, ovviamente sulla copertina).

è ovviamente chiedere troppo avere degli aggiornamenti che risolvano questi problemi ?


Ultima modifica di Otto Lidenbrock; 28/06/2013 00:34.

Fare o non fare. Non c'è provare. (Yoda, Stars War)
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Voglio aggiungere solo questo,
mettiamo che si facciano più prove Nspt sulla stessa formazione nell'arcvo di d - 3 m. Altro caso; preleviamo 10 campioni nell'arco di 2 3 m di perforazioni e facciamo per ognuno di essi una prova di taglio diretto per determinare c' e Fi', state sicuri che in entrambi i casi troverete valori dei due parametri ben diversi tra di loro, questo significa che generalmente una sola prova SPT o una sola prova di taglio diretto possono mettere assai fuori strada. Ecco perchè si ricorre ad un calcolo probabilistico prendendo il 5° percentile ed evitare il più possibile l'errore. Qualche collega ha obiettato una volta che i valori trovati saranno più o meno gli stessi, io rispondo in modo semplice" provare per credere" e ripeto è inutile imbalsamarsi nelle formule che significano tutto e niente, aiutatevi con l'esperienza che è una grande amica. Saluti Spirifer

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Se invece di “valori dei coefficienti” avessi scritto ” fattori di capacità portante” tutti, anche quelli tardi di comprendonio come il sottoscritto (sai l’età!), avrebbero capito al volo le tue considerazioni sulla necessità di “stimare con precisione” l’angolo di attrito oltre i 30° (siamo nel campo delle sabbie quindi) senza bisogno di spiegazione alcuna.
Ho virgolettato di proposito “stimare con precisione” perché in effetti si tratta di una contraddizione di termini.
L’angolo di attrito di una sabbia lo possiamo infatti derivare da una prova in situ oppure da una prova di taglio diretto, ma in entrambi i casi, viste le incertezze proprie di entrambi i metodi, ci si troverà a scegliere tra 30°< phi< 36°(1 dev. standard rispetto al valore medio di 33°) con una variazione della capacità portante (in realtà è una capacità a rottura), potenzialmente enorme come giustamente sostieni.
Il passo successivo è chiedersi cosa ce ne facciamo di tale capacità che è un po’ un oggetto misterioso come il modulo di reazione di sottofondo tanto caro agli Ingegneri, perché ciò che comanda nel dimensionamento di una fondazione è l’assestamento che subisce sotto un certo carico prova ne sia che se si giudica il suo cedimento eccessivo si ricorre ad una palificazione per renderlo strutturalmente accettabile.
In questo contesto la variazione di +- 1° ( a proposito complimenti perché credo tu sia uno dei pochi al mondo ad operare con una approssimazione simile) o di +- 3° (l’ambito in cui si muovono invece i comuni mortali), non ha alcuna importanza perché sono ovviamente i moduli di deformazione dei vari strati interessati ed il loro grado di consolidazione a condizionare il risultato.
Tutto questo per concludere che non vale la pena accapigliarsi sulla “precisione” nella scelta dell’angolo di attrito perché, almeno a mio parere, è come discutere del sesso degli angeli.
Per essere costruttivo ti propongo infine di dare un’occhiata all’allegato in cui ci sono, accanto al grafico sinottico dei fattori di capacità portante che ho inserito per quei pochi che non ne conoscessero l’esistenza, tre altri grafici che dimostrano come per determinare la capacità a rottura sia meglio affidarsi ai valori di “qc” piuttosto che ai valori degli angoli di attrito su cui si basano le usuali equazioni (Brinch Hansen, Meyerhof, etc.) e come, sempre tramite “qc” si possa trovare la capacità “q0.1” alla quale corrisponde un rapporto tra il cedimento e la larghezza della fondazione pari al 10%, cosa questa che non mi sembra di poco conto.

Immagini allegate
Nq et al.-B.M. Lehane.pdf (166.57 KB, 57 download)
Ultima modifica di gto; 28/06/2013 15:16.

Gianni Togliani
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Un piccolo quesito: se tu consideri il libro di Cestari come la BIBBIA sulle prove in situ per quale ragione consulti altri libri sullo stesso argomento?
Se cerchi dei confronti non è che tu nutra qualche dubbio su questa tua professione di fede?
Spero proprio che tu mi risponda con uno squillante SI!


Gianni Togliani
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Egregio Dottore sono pienamente in accordo con Lei.

Un mantovano della bassa.








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Il Po scorre lento e maestoso anche se offeso dalla stupidità dell'uomo


Ognun vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei – Niccolò Machiavelli
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Tu affermi che un giorno ti sarà sufficiente per recensire un software per assemblare il quale l’autore ha impiegato mesi ed anche che hai un’esperienza di lavoro di due anni.
Questo significa che sei un genio oppure un ....., insomma l’altro termine che hai usato per definirti.
Fidandomi in genere della gente opto d’istinto per il “genio” e spero quindi che la tua recensione lo dimostri.
Se il tuo riferimento è il software per il quale hai cestinato PGS non parti tuttavia molto bene.

Ultima modifica di gto; 28/06/2013 15:42.

Gianni Togliani
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