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Per favore si tolga il c***** che non merita assolutamente né era mia intenzione insultarla.
Nel sito della Flaccovio, alla scheda del libro vi è la possibilità di avere un filo diretto con l'autore a cui lo stesso (io) risponde.
Se Lei ha dei dubbi o delle domande da fare è il benvenuto.
Può anche contattarmi privatamente al mio indirizzo di posta elettronica (può chiederlo al Dott. Egidio Grasso che ben mi conosce, così come può farsi dare il telefono).
Per spiegare come ho messo le correlazioni e quindi la loro genesi basta consultare la bibliografia e, se del caso chiedermela (nessuno comunque mi ha mai posto il problema); se può interessarle, dopo il mio rientro in Italia e prima di mettermi a scrivere, avevo uno studio professionale ed una software house che vendeva (tanto) gli stessi programmi che sono in PGS.
Ho messo la mia età solo per dirle che probabilmente un poco di esperienza la ho.
Per quanto riguarda il problema del incompatibilità del pc, anche qui bastava contattarmi. Il programma gira a 64 bit ma all'atto dell'installazione viene messo in una cartella che non è prevista dalle istruzioni che io le ho dato, per cui si inchioda; la colpa di questo è della protezione messa dalla Flaccovio la quale recentemente mi aveva promesso di mettere sul sito le istruzioni per risolvere tale problema; non so se lo ha fatto.
Tutti gli inconvenienti avuti dal altri Utenti (e creda sono molti) sono stati risolti senza problemi.
La prego, si faccia dare dal Dott. Grasso le mie coordinate ed avrò molto piacere di scambiate due chiacchiere con Lei e se possibile, risolvere alcuni problemi.
Se poi crede di più alla Geostru va bene ugualmente anche se avrei qualcosa da dirle.
Un cordiale (sinceramente) saluto

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Caro Otto
Non voglio fare il difensore d'ufficio ma mi sembra che il tuo post voglia sindacare la linea editoriale della Dario Flaccovio Editore e questo non mi sembra molto corretto.
Lascia a Cesare quel che è di Cesare.
Se poi non ti piacciono i suoi libri, è un tuo diritto, non li acquistare.
Non è che tu voglia fare pubblicità a qualcuno?
Un saluto

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Ancora delle precisazioni sui vari programmi per interpretare le indagini in situ:

Punto di partenza:

SPT eseguita a 2,90m dal p.c. a campionatore standard a punta aperta (su consiglio per prof. Cestari), subito il prelievo di un campione per:

- una prova di taglio: 35° e c'=17 kPa
- granulometria: 0 - 4m terreni piroclastici, costituiti da sabbia con limo debolmente argillosa
(Sabbia 58%, Limo 34%, Argilla 5%, Ghiaia 3%)

ho il prg vecchio, l'autore scrive che il fi di questi terreni è compreso nel range di 27-35° e tutti contenti.

---------------------------------------------
Il raffronto "a sensazione" dei vari programmi è stato fatto analizzando la sola prova SPT.
----------------------------------------------

Interpretazione con
“P.G.S. Interpretazione di prove geotecniche in sito” di Alberto Bruschi – Dario Flaccovio Editore


Il programma chiede l’immissione di alcuni parametri generali, cantiere e info varie, tra cui una buona sezione sulle caratteristiche della prova SPT.
Mi chiede di definire il tipo di terreno, prendendo a riferimento la classificazione USCS.
Mi aiuto dall’analisi granulometrica fatta e definisco così un terreno “SM”.

Dopo qualche passaggio il programma mi tira fuori:
angolo di attrito di circa 31° con le sole correlazioni di Hatanaka & Uchida 1996-1998 / Schmertmann 1975, nel libro vado a cercare maggiori info su chi sono sti tipi e su quali terreni hanno fatto le loro analisi e sul perché l’autore del programma abbia scelto questi due signori… ma niente… non trovo assolutamente niente.

Avrei voluto trovarci qualche ulteriore spiegazione sul perchè usare quei metodi... (l'autore mi ha risposto e mi ha consigliato alcune pubblicazioni... ringrazio e sicuramente andrò a leggermi il tutto :-P).


Interpretazione con
“Metodi per stimare le proprietà geotecniche dei terreni” di Giulio Rifa – EPC Editore


Il programma non mi piace graficamente ma l'ho comprato per l’analisi dei dati e non per la sua bellezza.

Sfoglio il libro elenca i vari metodi… e nulla più.

Per interpretare le SPT mi fa scegliere come rapporto energetico il maglio di Safety o il maglio di Donut… due magli che a quanto so in italia non vengono usati… mi chiede anche tra i vari e pochi dati di partenza le caratteristiche della fondazione… B,D e q… solo che io devo fare una revisione ad un PRG e quindi questi dati non li ho…

resto a fissare il monitor sperando in una voce divina che mi dice che fare… ma nulla… solo con i miei tanti dubbi e problemi irrisolti.

Al momento non li ho trovati molto utili questi due libri, non riesco - dopo averli sfogliati - ad interpretare a dovere i dati delle indagini fatte.

Faccio allora quello che ho sempre fatto... telefono l'amico sempre disponibile Mimmo, geologo anziano che ha una pazienza infinita e mi da delle imbeccate su come interpretare i dati.

I tanti perchè restano.

-----------------------

la mia è un'analisi obbiettiva.
la colpa è solo mia e delle mie lacune che non mi consentono di capire... forse vorrei il "cocco monnato e bbuono" (tutto facile) legendo un libro... ma le cose sono più complicate...

Ringrazio moltissimo "Albi" per essersi messo a disposizione...
il fatto è che non mi bastano le formule... voglio capire il perchè di quelle formule... è sempre stato il mio pregio/difetto di non prendere nulla per scontato.

Lavorerò per colmare le mie enormi lacune, sempre però usando i due software che ho aspramente criticato... cercando di capirli meglio e di "sperimentare" con sempre indagini in situ e laboratorio...


Ultima modifica di Otto Lidenbrock; 29/06/2013 16:47.

Fare o non fare. Non c'è provare. (Yoda, Stars War)
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In Risposta a GTO:

il libro di Cestari sulle indagini in situ è la BIBBIA, ma permettimi... serve per cominciare... per approfondire serve anche altro.

Il libro descrive tutte le prove in maniera chiara e rigorosa, ma già sui libri della DF che ho comprato ho trovato anche altro da integrare.



Fare o non fare. Non c'è provare. (Yoda, Stars War)
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Ma perché essere sempre assolutisti ed esprimere valori univoci da correlazioni empiriche.
Io preferisco scegliere tutti quegli autori che rientrano nelle caratteristiche dei litotipi r presentarli tutti (compreso il phi di picco e residuo della eventuale prova di taglio diretto) e che poi sia l'ingegnere a decidere cosa immettere nei calcoli

Immagini allegate
2 dpsh.JPG (99.86 KB, 60 download)
Ultima modifica di Ferry; 29/06/2013 21:53.
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Gent.mo Ferry,
non mi sembra sia questa la cosa giusta da fare, nel senso che se gli ingegneri si scelgono i parametri che gli fanno più comodo da un range più o meno ampio, significa, almeno in parte, sollevarci dalle nostre responsabilità o, viceversa, far fare agli altri il loro comodo dandoci poi responsabilità che non ci competono. Te lo dico per esperienza, qualche volta quando nelle relazioni sono stati forniti dei range, l'ingegnere sagace a scritto al geologo, ufficializzando il fatto, per chiedergli quali erano i valori che doveva usare per l'opera, spingendo il professionista in un vicolo cieco (per me ha fatto bene). Non si può delegare all'ingegnere parte del nostro lavoro si deve essere precisi anche se ciò non ci piace molto!
Con riguardo Spirifer

Ultima modifica di Spirifer; 30/06/2013 06:07.
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Ferry,
il tuo breve post, mi scaturisce due considerazioni.

1)In base alla tua esperienza, avrai concluso (e l'immagine che hai postato qui sopra, lo dimostra) che le prove di laboratorio (ipotizzando di aver campionato adeguatamente il terreno da analizzare) potrebbero fornire il valore del parametro più attendibile e verosimile. Chi, guardando il tuo .jpg, non tenderebbe a preferire i valori di Malcev (1964)..chi è costui?? confused.., perchè si è avvicinato di più al valore estratto da laboratorio?
Eppure, i comuni geologi (che non vivono di "grandi opere"), non disponendo di budget a misura di laboratorio, si affidano alla propria esperienza. Per esperienza intendo il tesoro di caratterizzazioni dei livelli più diffusi, cui siamo arrivati attraverso o propri lavori o consultando le danche dati disponibili. La nostra coscienza (e la statistica) ci guida nel non azzardare correlazioni "impossibili".

2) Non concordo con te quando dici che la scelta di cosa-immettere-nei-calcoli è dell'ing.E' vero, anche i nostri software ti offrono varie correlazioni di altrettanti autori (evviva evvvai ...questa è libertà!), ma se deleghi uno dei ruoli che ci è dato (chissà per quanto.. frown ), il nostro contributo verrà rilevato sempre meno..arrivando a far fare tutto ai software.

Morale: E' la nostra discrezionalità, frutto della conoscenza del nostro territorio che ci rende essenziali e indispensabili nelle scelte in team. Ben venga Malcev, dunque, se si è avvicinato (nell'ipotesi che siano state rispettate le condizioni "a contorno") di più al valore più certo salute


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Scusami, ma tu in prima battuta hai fornito per le sabbie piroclastiche informazioni che sono decisamente diverse rispetto a quelle di ieri.
Nel caso fossero queste ultime quelle giuste non troverai mai in letteratura delle correlazioni che ne possano riprodurre i risultati visti i valori della coesione efficace che ti ritrovi certamente non dovuti alla granulometria di questi geomateriali ma ad altri fenomeni (suzione ?).
Riferendomi alle tue prime informazioni avevo comunque ottenuto trasformando NSPT con l’equazione di Jefferies et al. in “qc equivalente” e con questo valore ricorrendo alla ben nota formula di Mayne et al., un angolo di attrito di picco pari a 34°.
Tuttavia quando la pressione litostatica è inferiore a 100 kPa ed è questo il caso, è mia abitudine modificare la formula di Jefferies et al. in modo da ridurre convenientemente la “qc equivalente” e con questo stratagemma l’angolo di attrito si riduce a 31° ed è su questo valore che sarebbe ricaduta la mia scelta.
Venendo infine a Cestari mi sento di affermare, avendolo anche incontrato qualche volta, che è certamente un’ottima persona che conosce come pochi al mondo l’hardware delle prove in situ e le regole della loro corretta esecuzione ed in questo è sicuramente Professore o meglio Professore Emerito ( bisognerebbe erigergli un monumento per il libro che ha scritto sull’argomento che nel 1990 era effettivamente la BIBBIA), ma non credo abbia mai firmato per lo SGI le relazioni geologico geotecniche e quindi che sia un’autorità anche nella scelta dei parametri geomeccanici da assegnare alle terre nel campo delle fondazioni , delle opere di sostegno, delle analisi di stabilità, etc.
Un’ultima considerazione, pur avendo solo 2 anni di esperienza lavorativa tu sembri avere molte certezze e per questo francamente ti invidio visto che io, nonostante ne abbia ben 49 sul groppone (di anni di esperienza intendo), invece non ne ho.

Ultima modifica di gto; 30/06/2013 08:34.

Gianni Togliani
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Da Formula GEO versione 2.0:

Il metodo di Malcev (1964) è invece valido per le sabbie in genere e per qualunque profondità (tranne che per i primi 2 m sotto il p.c.). E' da considerarsi inattendibile per valori di phi superiori a 38°.

Phi = 20-5Log(sigma)+3.73 Log(Nspt)

dove sigma è la pressione litostatica efficace a metà strato in kg/cmq e Nspt il numero di colpi medio misurato nello strato.


Ognun vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei – Niccolò Machiavelli
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Per otto liddenbrok:

Se fai delle ricerche, della relazione di Hatanaka e Uchida, 1996, abbiamo parlato innumerevoli volte nel forum, abbiamo allegato l'articolo originale, abbiamo detto che non è immediatamente applicabile in Italia poiché sviluppata con efficienza energetica giapponese (N80), abbiamo fornito la modifica, abbiamo indicato il commento di Zakkos et al, abbiamo parlato di Hatanaka et al., 1998 e del suo asintoto a 40 +- 3°, stranamente il fatto dell'asintoto è taciuto dagli autori negli anni successivi, compreso Mayne et al. 2001 che hanno modificato H-U, devo dire che l'asintoto di Hatanaka et al. è un po' scomodo da usare con i valori caratteristici quando si arriva a rifiuto (troppo, troppo pessimistico).
Inoltre Gianni Togliani ci ha gentilmente indicato l'ultima evoluzione di H-U con il recente articolo dei cinesi nell'ASCE Journal 2012.

P.S.: otto, nel mio sito non c'è più bisogno di registrarsi, a breve lo devo totalmente modificare


"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761
P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
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