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prova
by Egidio Grasso, March 2
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Il comportamento di un suolo dipende tanto dalla sua granulometria che rigidezza e quindi nel caso specifico del campione di riferimento sarebbero rappresentativi della situazione sia SBT=3 (argilla) che SBT=4 (la sovraconsolidazione la "converte" d'autorità in limo argilloso) ed a mio parere è quest'ultimo aspetto a prevalere.
Ultima modifica di gto; 21/07/2013 04:00.
Gianni Togliani
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Mago Merlino, l'assenza di tue repliche mi fanno percepire un tuo possibile disturbo causato dalla mia "battuta"..perdonami. Come avrai notato, ci stiamo sforzando di individuare procedure più condivise e ragionate, nell'interpretazione del comportamento geotecnico, potendo disposrre di dati, numericamente e qualitativamente, limitati/non ottimali. Nel caso si disponesse di prove edometriche, certamente sarebbero quei dati a dirimere qualsiasi dubbio sui parametri che vi si ricavano; questo era il senso della mia "battuta"...sono perdonata?
The road not taken (Robert Frost)
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Scusami se mi intrometto ma dovendo scegliere tra un modulo confinato risultante da una prova edometrica ed uno derivato da una CPTU, mi indirizzerei, dopo averci ragionato un poco, su quest'ultimo.
Ultima modifica di gto; 21/07/2013 09:04.
Gianni Togliani
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Iscritto: Feb 2006
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ciao, nessun problema!! perdonata!! è solo che sono stato impegnato e non sono riuscito a continuare la discussione. Il fatto è che spesso da un interpretazione classica di una prova edometrica possiamo ottenere, proprio in corrispondenza dei carichi di interesse, valori talora SENSIBILMENTE diversi da quelli desumibili con le formulazioni riportate (salvo talora casi in argille compressibili). Forse potrebbe essere interessante condurre una interpretazione parallela (curva edometria-cptu x chi l'avesse disponibile in modo da apportare tutte le dovute considerazioni). ciao
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Come già discusso, quello che ho osservato personalmente, almeno in terreni OC o leggermente OC con sabbia, limo e argilla o anche in limi prevalenti non plastici, con una casistica rappresentativa, è che prendendo il modulo edometrico in corrispondenza del gradino di carico corrispondente allo stress presente o stimato in corrispondenza delle fondazioni di edifici esistenti, il modulo risulta quasi invariabilmente molto pessimistico. Il riferimento a edifici esistenti è importante perchè, con quel valore di modulo, era da attendere una evidenza di lesioni per superamento di SLE (che invece non c'era). Ho provato a far correggere la prova un un ciclo isteretico a metà carico ma senza effetti significativi. La conclusione è che il singolo numero di modulo edometrico, senza utilizzare i vari steps della curva con i rispettivi cedimenti, non serve a molto. Quando si fornisce Ed ai progettisti che lo usano nei loro applicativi geotecnici, il risultato per fortuna è generalmente cautelativo, ma a volte così tanto che loro stessi si accorgono che qualcosa non va. Un altro aspetto è che la curva di laboratorio andrebbe corretta in curva di campo, procedura che non tutti seguono. Ho anche letto quanto scritto in precedenza che utilizzando altri parametri come Cc e Cr invece il cedimento finale risulta compatibile con l'esperienza e le osservazioni. Conclusione del discorso: o si segue la procedura della stima dei cedimenti per bene, oppure, come dice gto, il singolo valore di Ed è più rappresentativo se tratto dalel prove in situ, per il semplice motivo che motle di queste hanno utilizzato come riferimento i cedimenti effettivamente misurati e non correlazioni con Ed di laboratorio riferito allo step 1-2 kgcm-2.
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
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Iscritto: Jan 2009
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Bè io andrei decisamente più cauto, ultimamente sul forum questa caccia alle streghe verso le prove di laboratorio mi pare stia sfuggendo un pò di mano...fino ad arrivare a dei veri paradossi. Pareri personali naturalmente. Come il mio. C'è soltanto una cosa che può sostituire una prova edometrica. Un'altra prova edometrica. Saluti.
Fa' sempre la cosa giusta.
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Iscritto: Apr 2009
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Ciao a tutti, una domanda. Nella prova edometrica posso testare il mio campione nelle varie condizioni di carico e ricavare Ed nell'intervallo più vicino alle condizioni progettuali. Nelle prove in situ, il modulo Ed a che condizioni tensionali è riferito? In condizioni ultime di rottura? E' forse per questo che il modulo da prove in situ è diverso da quello da prova edometrica?
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Condivido in parte il discorso, valutando spesso troppo conservativi i valori del modulo edometrico. Per questo ritengo per progetti "normali" (nel senso di tensioni comuni) un valore "prestazionalmente" più idoneo l'utilizzo dei moduli secanti da triassiale Cd.
Impara l'arte e mettila da parte!
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Gianni, vorremmo tutti "vincere facile" ordinando n triassiali CD Il senso di questa discussione è un altro ps si (almeno, io) era scelto la prova edometrica, perchè più "abbordabile" dal punto di vista economico, non dell'efficacia dell'informazione..
The road not taken (Robert Frost)
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…in teoria, non avendo altre informazioni al contorno o sul campo di stress di progetto, dovrebbe essere riferito alla pressione litostatica presente alla quota in cui si effettua la correlazione con i valori della cpt….però questo non viene mai precisato in alcun testo. Confesso che non l'ho mai ben capito, mentre è chiaro il concetto di modulo elastico per quello che può essere il campo di deformazioni elastiche (E25-E50 ecc. riferito al carico di rottura ed ai relativi fattori di sicurezza), la compressibilità è riferibile ad una deformazione "plastica" imputabile al cedimento entro un determinato campo di stress/carico. Quindi mi sorge una domanda (forse sciocca): che non sia una correlazione (quella della cpt) basata su specifica modalità di interpretazione della prova (appunto dettata dall’esperienza), magari riferita al ramo iniziale della curva o solo a certi carichi, un pò alla stregua dei moduli elastici??? Anche perché utilizzare progettualmente moduli di cui non si conosce il campo di stress/carico di applicazione in talune situazioni potrebbe portarci fuori strada. Inoltre, diversamente, la relazione modulo elastico-edometrico, solamente in virtù del coefficiente di poisson, confronterebbe pere con mele! Scusatemi se vi pongo i miei dubbi amletici ma forse in questa sede qualcuno è in grado di chiarirmeli e vi ringrazierei varamente tanto (oppure se avete dei riferimenti bibliografici specifici cui fare riferimento)! Grazie mille a tutti ciao
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