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Buondì, secondo voi le acque provenienti da drenaggi fatti per la sistemazione di un area in frana (recapito in un unico punto) possono essere riutilizzati liberamente per l'uso domestico o si deve comunque fare la concessione e trattarla come sorgente? Grazie a
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Personalmente ritengo che possano essere considerate di uso libero.. poi ci si scontra con la burocrazia e terminologia italiana... quindi può accadere di tutto e il contrario di tutto... Forse Alex-64 può fornire qualche dritta, dal punto di vista normativo, che varia da regione a regione...
"La libertà comincia dall'ironia." Victor Hugo, Leggenda dei secoli, 1859
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Concordo con Grannisi: la burocrazia è terribile ! Io ci andrei cauto ad usarle senza permesso !
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eh sì, il fatto è che non sono acque di falda , chiamiamola circolazione ipodermica (quasi di ruscellamento) e sono intercettate da un'opera antropica, sentirò comunque l'ufficio complicazione affari semplici....
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In provincia mi dicono che nel 152 è previsto il riutilizzo delle acque di questo tipo, ho cercato ma non ho trovato alcun riferimento, secondo voi cosa conviene fare? Qualcuno ha avuto esperienze in merito?
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scusate ma l'art 93 RD 1775 non fa distinzioni sull'origine dell'acqua
Art. 93. Il proprietario di un fondo, anche nelle zone soggette a tutela della pubblica amministrazione, a norma degli articoli seguenti, ha facoltà, per gli usi domestici, di estrarre ed utilizzare liberamente, anche con mezzi meccanici, le acque sotterranee nel suo fondo, purché osservi le distanze e le cautele prescritte dalla legge. Sono compresi negli usi domestici l'innaffiamento di giardini ed orti inservienti direttamente al proprietario ed alla sua famiglia e l'abbeveraggio del bestiame.
in più art 96 comma 4 152/2006 2. La raccolta di acque piovane in invasi e cisterne al servizio di fondi agricoli o di singoli edifici e' libera e non richiede licenza o concessione di derivazione di acqua; la realizzazione dei relativi manufatti e' regolata dalle leggi in materia di edilizia, di costruzioni nelle zone sismiche, di dighe e sbarramenti e dalle altre leggi speciali.
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grazie riccardo dei riferimenti però nel primo caso, come per i pozzi, si deve istruire comunque la pratica in provincia e nel secondo caso le acque di drenaggio bisognerebbe assimilarle ad acque piovane... direi comunque per il caso in oggetto di non fare alcuna pratica... ciao a.
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Eccomi... in ritardo... un po' troppo distratto dal sismografo umano... giustamente Grannisi fa notare che Regione che vai regolamento che trovi... in Abruzzo il regolamento regionale prevede l'uso libero delle cosiddette acque scolanti su suoli (e in canali e fossi di proprietà privata) .. per innaffiamento giardini (domestico) e attrezzature sportive pubbliche o private non a scopo di lucro (associazioni sportive dilettantistiche no profit).... in Toscana mi sono sentito spesso con un collega della Provincia di Firenze... ex collega dell'ex Min. dei LL.PP.. Non credo che la situazione normativa per tali casi sia molto differente. Comunque giustamente bisogna sentire l'ufficio procedente della Provincia. In Abruzzo l'uso libero è consentito anche per perforazioni finalizzate ad interventi di sistemazione idrogeologica da parte della Pubblica Amministrazione. Negli altri casi comunque andrebbe installato un piezometro e comunicati i dati periodicamente alla Provincia.
Niuno però presagì prima dell’avvenimento quello, che dopo l’avvenimento di poter naturalmente presagire dicevano quasi tutti
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