Solida, ma sicuramente non immobile. C'è troppa pressione e calore per considerarla materia immobile. Osservando il guscio ordinato esterno, cioè quello visibile a noi: la litosfera, questa è tutto meno che immobile. Sarà lenta nei movimenti, ma non immobile. E non parlo del trascinamento che subisce la litosfera, ma dei movimenti che la piegano senza romperla o di quelli che ne cambiano la struttura interna. Il metamorfismo dei cristalli ne è già una prova. La materia soggetta a sollecitazioni al di sotto del carico di rottura si modella. Se succede sulla litosfera, cosa succederà là sotto dove c'è molta più energia? Per me la risposta delle onde sismiche dipende solo dalla disposizione spaziale ordinata degli atomi, ogni aggiunta, come "solido" è da abbandonare... crea solo confusione. La materia là sotto ha una precisa disposizione spaziale dei suoi componenti base e questo non dovrebbe escludere movimento della stessa.
Siamo d'accordo, non è immobile neanche la litosfera, ma siccome è notevolmente più rigida della sottostante astenosfera, è soggetta a frantumazioni, rotture, corrugamenti ed accorciamenti a seguito dell'azione di trascinamento dell'astenosfera sottostante, non certo per sue proprietà di mobilità.
L'astenosfera è mobile perché più calda e quindi più viscosa, ma il mantello inferiore o mesosfera, almeno da quanto si legge, ritorna ad essere praticamente allo stato solido per cambio di fase.
Infatti la crosta terrestre, di per sé, se non ci fosse l'astenosfera che la muovesse, sarebbe praticamente ferma ed immobile in assenza di calore proveniente dal sottosuolo, infatti la prima parte che si raffreddò, fu proprio la crosta terrestre perché più sottile e più esterna, mentre le altre zone sottostanti mantennero (e mantengono) il calore via via con l'aumentare della profondità.
La litosfera, insieme al mantello, è un po' come una termocoperta che impedisce al calore interno di disperdersi nello spazio.
Marte per esempio, ne è una prova tangibile.
Infatti non ci sono movimenti tettonici sulla crosta, ne placche tettoniche come sulla Terra, praticamente la crosta è un blocco unico immobile, proprio per assenza di calore che proviene dal sottosuolo.
E guarda caso, praticamente, non ha un campo magnetico globale come la Terra (probabilmente in un passato remoto l'aveva anche lui).
Tu stesso dici che il pianeta Terra è come una raffineria, giustamente, anche se sarebbe più corretto accostarlo ad un altoforno, dove i prodotti più pesanti scendono verso il basso, e quelli più leggeri salgono a formare l'involucro esterno più freddo.
La Terra è come una stufa in sostanza, dove minerali radioattivi e calore primordiale sono la fonte principale di energia interna.
Per tornare al mantello inferiore che citi, ho capito bene che tu attribuisci a questa zona una certa mobilità e quindi l'origine del campo magnetico?
Quando parlo di mantello inferiore, mi riferisco al confine mantello-nucleo o la discontinuità di Gutenberg, cioè la zona sferica spessa presumibilmente spessa qualche centinaio di metri che sovrasta il nucleo esterno, è quella a cui ti riferisci anche tu?
Se è così, ma mi ripeto, lo ritengo estremamente improbabile perché il nucleo non è semplicemente un cambio di fase, ma una composizione di materiale radicalmente diverso dal mantello, e cioè ferro e nichel più qualche altro elemento più leggero.
Mentre il mantello, anche al confine col nucleo, e sempre formato da rocce ultraferromagnesiache e silicio, ma sempre roccia è, non metallo.
Per cui non può essere la sorgente del campo, in nessun modo (sempre secondo me).
Il ferro invece si, perché essendo più pesante, è logico pensare che sia sprofondato nel centro della Terra andando a formare il nucleo.
Oltretutto, il meccanismo del campo magnetico dev'essere verosimilmente meccanico (la dinamo autoeccitata) e non per magnetizzazione naturale (materiali ferromagnetici), sempre per il fatto che a quella profondità e temperatura, i materiali ferromagnetici perdono le loro caratteristiche magnetiche.
Almeno a me in questo modo tornano perfettamente le cose.