Condizione naturale 0-30 m di limo, gamma=18 kN/m3 Vs=300 m/s Soft-bedrock argille plioceniche, gamma=21 kN/m3 Vs=300 m/s Implementati 14 accelerogrammi di input
Condizione antropizzata Come la condizione precedente ma con l’inserimento di un elemento scatolare rigido, gamma=23 kN/m3 Vs=1200 m/s, spessore di circa 1 m e larghezza di circa 10 m
Funzioni di amplificazioni estratte in corrispondenza di due punti di controllo (P6 e P7) fissi sia nella condizione naturale che nella condizione antropizzata
In allegato confronto tra le funzioni di amplificazione
Considerazioni principali
La prima frequenza amplificata (a meno di piccoli scarti) non varia in frequenza ed ampiezza nelle due condizioni (naturale e antropizzata)
Condizione antropizzata distinta da una seconda frequenza amplificata ad ampiezza maggiore e leggermente traslata verso frequenze minori rispetto alla condizione naturale (sovrapposizione tra amplificazione per focalizzazione e amplificazione per contrasto di impedenza?)
Condizione antropizzata, passando dal punto P6 al P7 diminuisce l’ampiezza della seconda frequenza amplificata
La Luna piena minchionò la Lucciola - Sarà l'effetto dell'economia, ma quel lume che porti è deboluccio... - Sì, - disse quella - ma la luce è mia! (Trilussa)
È un programma commerciale che ho iniziato a provare da un po di tempo. La funzione di amplificazione a 2.4 credi che sia troppo alta?
La Luna piena minchionò la Lucciola - Sarà l'effetto dell'economia, ma quel lume che porti è deboluccio... - Sì, - disse quella - ma la luce è mia! (Trilussa)
A parte gli aspetti puramente tecnici, sarei curioso di sapere se chi è responsabile della realizzazione di opere in sotterraneo considera (o abbia considerato) la possibile variazione della RSL causata dall'opera stessa. In ambito urbano questo potrebbe esporre alcuni edifici ad un incremento dell'azione sismica con conseguente aumento del rischio.
Credo che la norma (non quella tecnica penso) indichi la necessità che siano valutati in sede di programmazione territoriale gli eventuali approfondimenti e gli interventi atti a minimizzare l’impatto delle opere anche sull'edificato circostante.
A titolo d’esempio riporto la DGR Lazio 2649/99 Linee guida e documentazione per l'indagine geologica e vegetazionale - estensione dell'applicabilità della L. n.64 del 2/02/1974 Allegato 1 Introduzione La interconnessione tra processi endogeni, esogeni ed antropici determina condizioni di pericolosità, di vulnerabilità e di reciproco rischio che vanno attentamente esaminati in sede di formazione degli strumenti urbanistici, intesi quali strumenti essenziali di programmazione territoriale. E’ importante quindi studiare questi processi per poter definire, in ogni porzione del territorio, quali siano le attività antropiche che possono essere sviluppate senza pericolo di perdita di risorse ambientali, umane ed economiche, quali necessitino di interventi per abbassare la soglia di rischio a livelli accettabili per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente, quali siano le attività che non possono essere sviluppate e quali territori debbano essere tenuti sotto controllo e/o difesi. ........
7. Valutazione dei rischi e idoneità territoriale La valutazione dei rischi discende dalla comparazione della pericolosità e vulnerabilità del territorio con lo strumento urbanistico in riferimento alle sue possibili condizioni di pericolosità, di vulnerabilità e di esposizione; e deve tenere presente i possibili effetti (temporanei e permanenti) indotti dall'attuazione dello strumento urbanistico sull'ambiente e viceversa. Pertanto, l’idoneità del territorio in relazione alla previsione urbanistica è funzione dei rischi individuati e degli interventi atti a mitigarli (prescrizioni). Se non sussiste la possibilità di abbassare a livelli accettabili la soglia di rischio, l’area deve essere considerata "non idonea". La valutazione e la mitigazione dei rischi deve tenere conto anche delle aree circostanti, e comunque esterne, a quella interessata dallo strumento urbanistico, che potrebbero esercitare e/o subire un’influenza nei confronti dell’area in esame. La valutazione dei rischi deve essere estesa anche alle aree già urbanizzate (dove la soglia di rischio può essere abbassata anche attraverso il miglioramento delle caratteristiche strutturali dell’edificato), alle aree agricole, boscate, a verde, ecc., (per le quali vengono previste condizioni anche minime di edificabilità e comunque di uso del territorio).
Si considera e/o si è considerata in passato la possibile variazione della RSL? (credo di no) Se non si è mai fatto, nonostante la norma, chi dovrebbe essere il responsabile di tale omissione.......chi attua lo strumento urbanistico o chi lo autorizza? o entrambi?
La Luna piena minchionò la Lucciola - Sarà l'effetto dell'economia, ma quel lume che porti è deboluccio... - Sì, - disse quella - ma la luce è mia! (Trilussa)
Alessandro, gli effetti di cui parli sono oggetto della cosiddetta 'interazione suolo-struttura' e c'è una letteratura specialistica sulla stessa, bisognerebbe con pazienza cercare degli articoli di riferimento.
In Italia sicuramente conosci gli studi di Castellaro e Mulargia sulla interazione tra strutture alte e torri ed il terreno, in regime di microtremori, il confine tra free field e near field.
How Far from a Building Does the Ground-Motion Free-Field Start? The Cases of Three Famous Towers and a Modern Building Silvia Castellaro Francesco Mulargia Bulletin of the Seismological Society of America (2010) 100 (5A): 2080-2094. https://doi.org/10.1785/0120090188
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
The existence of the underground structure, with dimensions much smaller compared to the seismic wave lengths, has a limited effect on the aboveground buildings.  On the contrary, the existence of aboveground structures affect the underground structure response, increasing, in the majority of the cases, the seismic loading expressed in terms of racking deflections.  The presence of above ground structures has a strong effect on the flexibility to racking ratio (Fig.X.35), as a consequence of the complex wave propagation effects, i.e. reflections of the waves between underground structure and aboveground structures. In particular, in case of a rigid tunnel (F < 1.0), the seismic waves are trapped between the roof slab of the tunnel and the foundation of the building resulting in an increase of the racking distortion of the tunnel. This phenomenon is less important in case of flexible tunnels. The soil nonlinearity, expected during strong earthquake shaking, and the introduction of interfaces to better model the contact of the lining with the soil, might affect these first conclusions.
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
Molto interessante è il concetto, ipotizzato nel secondo articolo, di una frequenza di risonanza tipica dell'intera città. Devo ancora leggere l'intero testo, potrebbe trattarsi di una frequenza molto bassa non di interesse progettuale, in funzione delle dimensioni del centro urbano...
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
Ghergu & Ionescu, 2009: la frequenza di risonanza di una città, composta da almeno 21 edifici con frequenza propria pari a 1.2 Hz (8-10 piani) e con distanza reciproca piccola rispetto all'altezza, risulta convergere alla frequenza di 0.8 Hz, non tanto bassa. Ovviamente, rimane da vedere cosa accadrebbe in presenza di edifici più piccoli.
Il costrutto è teorico, quello che interessa però è se l'effetto sia stato misurato in qualche centro urbano, specialmente in Italia, e le conseguenze (coltri che risuonano alla stessa frequenza della città, come ad esempio una coltre soffice di 30-40 m circa).
L'effetto di risonanza della città potrebbe inoltre simulare l'effetto di un contrasto di impedenza in profondità, almeno in teoria.
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)