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by Egidio Grasso, March 2
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Sicuramente una verifica preliminare con gamma_R=1.2 sarebbe comunque auspicabile almeno per aumentare la sensibilità su quello che si sta facendo. Forse si potrebbe anche ribaltare il problema e operare, sempre in via preliminare, con gamma_R=1 e analizzare quindi i FS che si ottengono.
Quando si realizza una fondazione su versante spesso capita che ci sia anche un muro lato monte e/o un rinterro lato valle. In questi casi sarebbe lecito procedere alla verifica delle opere invece che alla verifiche di ogni singola opera? Se si sarebbe opportuno adottare il gamma_R più cautelativo di una delle opere oggetto di verifica? (per me in condizioni sismiche gamma_R=1.2)
La Luna piena minchionò la Lucciola - Sarà l'effetto dell'economia, ma quel lume che porti è deboluccio... - Sì, - disse quella - ma la luce è mia! (Trilussa)
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C6.3.5 Nel caso di frane di ampie dimensioni, per le quali non sempre è possibile giungere alla stabilizzazione, gli interventi possono essere progettati con il fine di rallentare l'evoluzione dei fenomeni in atto. In tal caso, l’efficacia di un intervento sul pendio deve essere valutata in termini di riduzione della pericolosità. Poiché l'obiettivo finale è la mitigazione del rischio per la vita umana e per le proprietà, in alcuni casi possono essere concepiti interventi di protezione (reti paramassi, vasche di accumulo, ecc.), che non incidono sulla pericolosità dell'evento franoso ma sulla protezione di persone e cose.
Sono d'accordo con quanto scritto in precedenza su questo specifico punto, che aggiungo mi pare abbastanza chiaro.
In merito mi chiedevo in un precedente post se le dimensioni di una frana e/o la possibilità di una sua stabilizzazione fossero funzione anche dell'importanza/tipologia/esposizione dell'opera. Se così non fosse rimarrebbero fuori tantissimi casi connessi a frane non necessariamente gigantesche ed impossibili da stabilizzare con budget normali. Oppure secondo voi: Nel caso di frane di ampie dimensioni, per le quali non sempre è possibile giungere alla stabilizzazione, gli interventi possono essere progettati con il fine di rallentare l'evoluzione dei fenomeni in atto. In tal caso, l’efficacia di un intervento sul pendio deve essere valutata in termini di riduzione della pericolosità.può essere slegato da: Poiché l'obiettivo finale è la mitigazione del rischio per la vita umana e per le proprietà, in alcuni casi possono essere concepiti interventi di protezione (reti paramassi, vasche di accumulo, ecc.), che non incidono sulla pericolosità dell'evento franoso ma sulla protezione di persone e cose.permettendo quindi l'utilizzo di interventi di protezione a prescindere dalle dimensioni della frana?
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Il §7.11.3.5 stabilità dei pendii indica che le verifiche prima del sisma devono garantire la [6.2.1]
NTC18 §7.11.3.5 La realizzazione di strutture o infrastrutture su versanti o in prossimità del piede o della sommità di pendii naturali richiede la preventiva verifica delle condizioni di stabilità, affinché prima, durante e dopo il sisma, la resistenza del sistema sia superiore alle azioni (condizione [6.2.1] di cui al § 6.2.4.1) oppure gli spostamenti permanenti indotti dal sisma siano di entità tale da non pregiudicare le condizioni di sicurezza o di funzionalità delle strutture o infrastrutture medesime
indicando chiaramente (il §6.3.4 non è così chiaro) che il FS deve essere comunque maggiore o uguale a 1 ...... in netta contrapposizione con alcuni casi ammessi al C6.3.5
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.......la norma sembra imporre pure il parere di un veggente : C6.3.3 modellazione geotecnica del pendio ........ Ricostruito il modello geotecnico del pendio, lo studio geotecnico si completa con la valutazione delle condizioni di stabilità attuali e future, in relazione alla realizzazione di nuovi manufatti e in base anche alle possibili evoluzione delle condizioni climatiche e ambientali, con il dimensionamento degli eventuali interventi di stabilizzazione e la programmazione del piano di monitoraggio.Non so ma questa frase mi spiazza completamente e tra l’altro ci espone a qualunque tipo di contestazione futura. Credo che se dobbiamo considerare anche le possibili future evoluzioni delle condizioni climatiche/ambientali (ovviamente condizioni post operam) non se ne esca (es. il FS post operam sarebbe in qualche misura sempre inferiore a quello ante imponendo quindi la realizzazione di opere di stabilizzazione, quali valori geotecnici implementare nelle condizioni ambientali cambiate, ecc......). Più leggo la norma e più mi rendo conto che spesso i diversi argomenti trattati nei vari capitoli non sono collegati tra loro in modo razionale e talora sconfinano nell'incomprensibile ..... si rischia di impazzire ! Scusate se sono andato OT
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Probabilmente il caso va risolto con il 'prioritize & execute' degli americani. O perlomeno, andando per ordine ed esaminando i vari casi uno per uno, altrimenti concordo che l'insanità mentale è l'unico risultato a cui si va incontro. Per quanto ci riguarda, al più presto preparerò una procedura o lista della spesa sulla verifica dei pendii naturali. Potranno poi essere sollevate osservazioni per la modifica o integrazione della lista. Così potremo andare avanti con il prossimo subtask (forse si nota che mi sono dedicato allo studio delle missioni militari dei navy seals???)
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
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OK
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...vedendo sti qua mi verrebbe da rispondere.....ma con 70 chili di roba addosso se niente niente vi si presenta uno in soli slip ma veloce, chi lo vede più? Provate ad inseguirlo!
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Temo che risposta sia scontata...non lo inseguono, lo abbattono, poi forse si domandano chi era.. Comunque portare un mortaio da 120mm (tre pezzi) in spalla su e giù per le dolomiti non è mica da meno (non dimenticando il resto dell'equipaggiamento, incluso il FAL truppe alpine....)
"laudato si mi signore per sora nostra acqua tanto umile et preziosa et casta" S. Francesco d'Assisi
Vorlicek Pier - Andrea Phd in applied geology Post doc in hydrogeology vorlicek@libero.it
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Il §7.11.3.5 stabilità dei pendii indica che le verifiche prima del sisma devono garantire la [6.2.1]
NTC18 §7.11.3.5 La realizzazione di strutture o infrastrutture su versanti o in prossimità del piede o della sommità di pendii naturali richiede la preventiva verifica delle condizioni di stabilità, affinché prima, durante e dopo il sisma, la resistenza del sistema sia superiore alle azioni (condizione [6.2.1] di cui al § 6.2.4.1) oppure gli spostamenti permanenti indotti dal sisma siano di entità tale da non pregiudicare le condizioni di sicurezza o di funzionalità delle strutture o infrastrutture medesime
indicando chiaramente (il §6.3.4 non è così chiaro) che il FS deve essere comunque maggiore o uguale a 1 ...... in netta contrapposizione con alcuni casi ammessi al C6.3.5 Forse il senso può essere questo, se faccio un intervento locale su una frana di grandi dimensioni impossibile da stabilizzare nel suo complesso, questo intervento mi deve portare comunque a condizioni locali con FS>=1, anche se la frana nella sua interezza rimarrà non verificata. Cioè probabilmente non è ammissibile un intervento che migliora ma solo in maniera parziale portandomi ad esempio da FS=0.93 ad FS=0.99.
Fa' sempre la cosa giusta.
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