PROCEDURA PER PENDII NATURALI CONDIZIONI STATICHE
FASE 1: verifica del pendio naturale
1)Scegliere il tratto di pendio da verificare (da crinale a piede se possibile, altrimenti un tratto significativo)
2)Adottare il più idoneo modello di verifica. La legge prevede i modelli LEM (equilibrio limite) e, ma solo come affinamento e non da soli, anche i modelli FEM
3)Identificare i parametri di resistenza che governano lo stato limite: residui per frane attive o riattivabili, post picco per terreni dilatanti, volume costante (ossia stato critico) per i terreni contraenti, valori di picco per i terreni intatti. Riferirsi al thread specifico per i dettagli:
http://www.geoforum.it/ubbthreads.php?ubb=showflat&Number=145423#Post1454234)Assegnare i valori caratteristici ai parametri di resistenza così adottati e alla densità dei terreni, senza utilizzare i coefficienti parziali (gamma_M unitari)
5)Effettuare la verifica senza utilizzare il coefficiente di sicurezza globale (gamma_R unitario)
6)Scegliere discrezionalmente un FS minimo >=1
La norma non suggerisce alcun dettaglio in merito; una possibilità per evitare indesiderate soggettività, critiche e responsabilità legali sarebbe quella di adottare un FS minimo tale che sia rispettato l'ODF (over design factor) dell'EC7. questo comporta una discussione a parte. Se tuttavia i parametri di resistenza sono stati adottati seguendo le prescrizioni della norma e i valori caratteristici sono stati correttamente assegnati allora possiamo decidere sulla base della completezza dei dati. Pochi, dati, molte incertezze: FS minimo alto; molti dati, minori incertezze: Fs minimo minore, anche di poco superiore all'unità.
7)Se, tra tutte le superfici di scivolamento con dato fs, ogni fs>FS minimo, allora l'esito della verifica indica stabilità.
8)Passare alla fase 2: verifica in presenza della struttura di progetto.