Concordo con il collega.
All'estero tra il dire che sei laureato (in Italia si è dottore con una laurea all'estero si è semplicemente laureati, graduados, graduates a seconda del paese) e dire che hai il dottorato (cioè puoi farti chiamare dottore senza che si stupiscano) c'è una certa differenza.
Anni fa diedi un'occhiata (più che altro per curiosità) a offerte di lavoro per geologi in Australia e c'erano delle differenze stipendiali tra semplice laureato e posizioni che richiedevano il Phd che andavano dal doppio al quadruplo se non di più ( ed erano stipendi di partenza).
In Italia in pochi sanno cosa sia il dottorato (pure tra chi ha una laurea). Pensa che non sono mai andato a ritirare il diploma originale al ministero (e sono passati quasi 30 anni) perché non mi è mai servito. Un tempo gli anni di dottarato valevano come anni di insegnamento (o la metà non ricordo) per avere punteggio nelle graduatorie per gli insegnanti, ma ora non so se sia ancora così.
Personalmente il dottorato non mi è servito quasi a nulla se non per fare un'esperienza di studio in più. Non sono pentito di averlo fatto, ma, con il senno di poi, se dovessi rifarlo cercherei di finalizzarlo il più possibile alla professione e se ne avessi l'opportunità continuerei comunque a collaborare con colleghi professionisti.
Della serie: tenere i piedi in più scarpe ... non si sa mai