ciao ragazzi, io ho studiato i debris flow per la tesi e per quel che mi risulta software che modellano questi fenomeni sono ancora una frontiera (ho dato uno sguardo, rapido però...confesso,a quelli consigliati in questo forum e non mi hanno convinto molto); infatti, a differenza dei crolli che sono simulati da diversi codici di calcolo (CRSP, Rotomap, stone e diversi altri sia in 2d che 3d)i debris flow sono fisicamente più complessi; si potrebbe parlare per ore, ma semplificando la complessità sta nel fatto che bisogna capire che tipo di materiale forma il flusso (granulometria da omogenea tipo lahar a estremamente eterogenea fango, blocchi, detriti vari...i cosiddetti stony debris flow)la sua densità, il contenuto di acqua, l'aumento di volume per la continua presa in carico di altro materiale durante il transito, la tipologia del debris flow (incanalato, a versante aperto, misto, scorrimento che evolve in colata), le eventuali aree di transito, la possibilità che più flussi si incontrino in un unico canale e così via; per progettazioni importanti si fanno modelli in scala, esistono studi di tutti i tipi, ma programmi che risolvano il problema in maniera soddisfacente credo di no; le formule empiriche sono un buon escamotage...quelle che ho sperimentato io (per le frane di cervinara hanno dato risultati soddisfacenti) sono queste:
Empirical Relationships for Debris Flows
DIETER RICKENMANN
Natural Hazards 19: 47–77, 1999.
© 1999 Kluwer Academic Publishers.