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Ciao a tutti, volevo sapere se qualcuno sa illuminarmi sui limiti per la classificazione dei terreni da smaltire.
Non riesco a trovare le concentrazioni che definiscano i rifiuti pericolosi (CER 170503) e diversi dai precedenti (CER 170504).
Grazie mille!!!


nic
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Una soluzione banale ma pragmatica: potresti prelevare un campione del terreno in questione, consegnarlo ad un laboratorio specializzato nel settore chiedendo l'analisi di caratterizzare del rifiuto con l'assegnazione del relativo codice CER ... è sicuramente la più cautelativa.
Altrimenti prova a dare un'occhiata al Decreto Ministeriale 13 marzo 2003 sui criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, potrebbe esserti di aiuto.. forse però non sono riuscito a cogliere le tue reali esigenze..??


- Allora, cosa fai nella vita??
- IL GEOLOGO.
- Che Bello!!! ..e sarebbe???
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facciamo un pò di chiarezza:

Se ti poni il problema di definire se è un rifiuto pericoloso o no significa che non conosci la provenienza del rifiuto, giusto ?

Stabilire la pericolosità di un rifiuto, quando è riferito ad una cosiddetta "voce a specchio" (stesso rifiuto ma pericoloso), DEVI necessariamente far eseguire delle analisi chimiche sugli analiti che sospetti abbiano superato i valori limiti accettabili. Il problema è che se non conosci la provenienza del rifiuto stabilire quali possono essere eventuali contaminanti è un'impresa. Una soluzione potrebbe essere fare le analisi su quegli analiti più significativi: IPA, diossine (costano una cifra), furani, PCB, metalli, BTEX, MTBE; capirai che un'analisi ti costa più di 1500 euro a campione.

Una aiuto potrebbe dartelo la Provincia (per il tramite dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente della tua regione) dandoti delle prescrizioni sugli analiti da cercare.

Risolto il problema della CARATTERIZZAZIONE DI BASE rimane quello di capire che fine devono fare questi rifiuti:

soluzione A: SMALTIMENTO
esegui delle analisi sul "tal quale" ai sensi del DM 30 agosto 2005 (ha abrogato il DM del 13 marzo 2003) dove in base alla caratterizzazione di base fatta in precedenza stabilisci se il rifiuto va smaltito in discariche per inerti, in discariche per rifiuti non pericolosi o in discariche per rifiuti pericolosi.

soluzione B: RECUPERO
esegui le analisi sul campione nello stesso stato fisico in cui verrà utilizzato ed applichi il DM n. 186 del 5 aprile 2006

In tutti e due i casi fai fare il test di cessione sull'eluato ed utilizzi i parametri indicati nelle rispettive norme.


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Dunque, facciamo ancora un po di chiarezza:
i limiti sono fissati dall'allegato D allegato alla parte IV allegata al D. Lgs 152/2006 (pagina 242 della Gazzetta Ufficiale) in funzione della concentrazione di eventuali contaminanti classificati come tossici, nocivi, cancerogeni ecc.....
Per farti un esempio per gli idrocarburi, avendo componenti cancerogeni, hanno un limite dello 0.1% rispetto al totale del campione; pertanto una terra contaminata da idrocarburi con un valore inferiore a 1000 mg/kg sarà un rifiuto non pericoloso e sara smaltito con CER 17.05.04. Un terreno che ha valori pari o superiori a 1000 mg/kg sarà un rifiuto pericoloso e sarà smaltito con CER 17.05.03.

In genere se vuoi caratterizzare una terra di scavo che non ha avuto contaminazioni particolari, basta ricercare idrocarburi C>12 e i 6 metalli principali (costo approssimativo di 350 euri).
Se invece hai notizie di contaminazioni particolari, devi ricercare gli analiti potenzialmente presenti in base alla storia del sito di scavo.

Una volta caratterizzato il terreno devi individuare il potenziale impianto ove conferire i rifiuti:
1) Discarica (per inerti, rifiuti non pericolosi, per rifiuti pericolosi)
2) Recupero (solo se non pericoloso)
Devi quindi fare il test di cessione. Questo test serve per capire la "cessione" delle sostanze a contatto con l'acqua (ovvero l'effetto della pioggia sulla discarica e quindi sul percolato). Ce ne sono di due tipi, entrambi in acqua (ne esisterebbe un terzo in acido acetico, ma ormai lo usano in pochi ovvero le discariche che ancora non si sono adeguate alla nuova normativa):
1) Un Test ai sensi del D.M. 3/8/2005 per il conferimento a discarica
2) un Test ai sensi del D.M. 5/2/1998 (aggiornato al DM 186/2006) per il conferimento a recupero.

Quindi se hai un rifiuto non pericoloso (ad es. terra) e pensi di mandarlo a recupero, il test di cessione ai sensi del D.M. 5/2/1998 potrebbe non permetterti di conferirlo a tale impianto. Dovrai quindi fare un altro test di cessione ai sensi del D.M. 3/8/2005 per il conferimento a discarica.

Il costo per un test di cessione semplice (senza IPA ed altri analiti particolari) è di circa 300 euri.

Se hai dubbi puoi chiedere ad ARPA locale e al laboratorio di analisi. Un solo consiglio, se non sei esperto nel campionamento fai venire a campionare il tecnico del laboratorio di analisi.

Spero di essere stato chiarificante e se hai dubbi puoi chiedermi tranquillamente.

Ciao

Massimo


Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla loro sete di totale devastazione, vanno a frugare anche il mare: avidi se il nemico e' ricco, arroganti se e' povero, gente che ne l'oriente ne l'occidente possono saziare; loro soli bramano possedere con pari smania ricchezze e miseria.
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grazie a tutti!
..ma forse mi sono spiegato male sulla richiesta: vorrei trovare il limite di concentrazione dei singoli contaminanti che determinano la classificazione di un terreno tra 170503 e 170504.
So che devo far analizzare tutto da un laboratorio ma vorrei sapere i limiti per discriminare i vari campioni.
Grazie!


nic
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I limiti sono fissati dall'allegato D allegato alla parte IV allegata al D. Lgs 152/2006 (pagina 242 della Gazzetta Ufficiale) in funzione della concentrazione di eventuali contaminanti classificati come tossici, nocivi, cancerogeni ecc.....
Per sapere come fare a classificare (tossico-nocivo) ti devi rifare all'art.2 comma 4 del DPR 915/82 ed all'allegato 1 punto 1.2 della Delibera del 27/7/1984 del Comitato Interministeriale dei Rifiuti.

Per classificare i rifiuti in base al grado di cancerogenità e punto di infiammabilità (mediante le frasi di rischio "R"), ti devi rifare alle schede di sicurezza (disponibili in internet basta cercare con google) dei prodotti puri.

Ciao

Massimo


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va bene per i limiti stabiliti dall'allegato D, ma per la catalogazione dei rifiuti secondo il codice CER basta semplicemente indicare se sono pericolosi (17 05 03) o non pericolosi (17 05 04), o sbaglio ?

Massimo una curiosità: perchè consigli solo C maggiore di 12 e non anche C minore di 12 ? e i PCB ?


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SI, per la catalogazione basta indicare se sono pericolosi (17 05 03) o non pericolosi (17 05 04).
I famosi limiti di cui all'allegato D (la concentrazione limite delle sostanze presenti nel rifiuto) sono quelle che ti fanno attribuire il codice CER pericoloso o non pericoloso ed inoltre sono quelle che ti servono per indicare le classi di pericolosità (ad es. H5, H7) sul formulario di smaltimento e che ti indicano se per il trasporto è necessario l'ADR.

Consiglio il C>12 ed i metalli per i terreni in cui c'e' la certezza che non ci sono stati sversamenti particolari. Ti faccio un esempio: in Toscana quando viene fatta la pratica per l'esclusione dalle terre da scavo dalla nozione di rifiuto, se non ci sono evidenze di contaminazioni ARPAT ti fa fare un'analisi sul tal quale con la ricerca dei parametri sopra menzionati. In caso di sversamenti di olio combustibile o gasolio e senza altre evidenze di contaminanti, faccio ricercare solo il C>12 (ed in questo caso se la concentrazione risulta >> faccio ricercare il C<12) anche perchè è la sola evidenza di contaminazione. In caso di sversamento di olio e se non sono certo dell'analisi, faccio ricercare C>12 e PCB. Chiaramente in caso di sversamento di benzine farei ricercare tutt'altri parametri.
Queste non sono regole, ma derivano da esperienza e da consigli del Laboratorio di analisi da cui mi servo.
Altra storia è il caso della caratterizzazione dei siti contaminati, in quel caso ricerco tutti i parametri che possono essere presenti in base al ciclo produttivo o all'attività che era presente sull'area.

ciao

Massimo


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approfitto della tua esperienza per chiederti un consiglio:

sto lavorando alla caratterizzazione dei rifiuti di una discarica abusiva dove vi sono esclusivamente rifiuti di demolizioni edili (moltissima terra, parti di c.c.a., persiane di plastica, mattoni, mattonelle e quant'altro puoi trovare a seguito di una demolizione).

Il problema per la caratterizzazione con i codici CER ovviamente ce l'ho con le terre non sapendo l'origine di queste. Per tutelarmi ( e garantire un lavoro serio) stabilisco di far eseguire analisi chimiche sul "tal quale" dove faccio ricercare metalli, IPA, BTEX, MBTE, C<12, C>12, PCB e qualcos'altro.

Per non far lievitare troppo le spese stabilisco inoltre di ricercare su un 10% di campioni anche diossine e furani.

Che ne pensi ?

grazie
Alessandro


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Credo che hai scelto un range di parametri ben oculato. Io, visto che si tratta di discarica abusiva, cercherei, tra i metalli anche arsenico, cobalto e selenio (per eventuale presenza nei colori di mattonelle e ceramiche)
Le diossine le cercherei su tutti i campioni raggruppandoli per aree e preparando un campione coacervo rappresentativo di ciascuna area, cosi sei sicuro di beccarla se c'e'. Sugli stessi campioni della diossina cercherei la presenza di fibre di amianto.

ciao
massimo


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