A causa del moltiplicarsi di richieste di pareri sul rischio sismico dell'area di residenza, anche con messaggi privati, ho pensato di preparare le seguenti sintetiche linee guida, che spero possano essere di aiuto pratico a chi è preoccupato per la propria incolumità:
PUNTO 1:L'INGV nel corso degli anni ha preparato mappe di pericolosità usate anche come riferimento nella recente normativa antisismica:
http://zonesismiche.mi.ingv.it/documenti/mappa_opcm3519.pdf Il rischio è proporzionale alle classi numeriche indicate: maggiore il numero, maggiore il rischio. Qualitativamente:
In violetto: rischio molto alto
In rosso: rischio alto
In arancione e giallo: rischio medio
In verdino e celeste: rischio medio-basso
In grigio: rischio basso.
Una mappa di rischio più accurata, che considera anche la categoria generica di suolo, è allegata in fondo (mappa di pericolosità Amax)
PUNTO 2:Se vi trovate in una zona a rischio alto e siete preoccupati (ma vale per tutte le altre zone) per la vostra incolumità e quella dell'abitazione, potete passare al punto 3.
PUNTO 3:Interpellare un geologo qualificato.
Il geologo vi può sottoporre uno studio della pericolosità sismica a livello locale, a vari livelli, generale e dettagliato; lo studio può comprendere:
-Descrizione della tettonica locale e delle faglie attive sulla base della letteratura tecnica e di rilievi sul terreno
-Serie storica dei terremoti
-Rischio di frana, crollo, rotolamento massi, liquefazione, cedimenti eccessivi, in seguito al sisma
-Vulnerabilità dell'edificio basata su checklist (vari aspetti dal terreno alla struttura)
-studio, a vari livelli, dell'amplificazione dell'intensità del sisma dovuta al terreno e ad altri fattori
-studio della frequenza di risonanza del suolo e dell'edificio (che amplificherebbero le oscillazioni dell'edificio)
I suddetti studi hanno un costo variabile secondo il dettaglio e l'approfondimento richiesti.
PUNTO 4:Interpellare un tecnico delle costruzioni qualificato che, sulla base dello studio del geologo, sia in grado di suggerire se procedere ad interventi di adeguamento e impartire consigli su tutto quanto sia inerente al comportamento della struttura in condizioni dinamiche
Condizioni penalizzanti dal punto di vista strutturale possono essere le seguenti in ordine di importanza:
-Vecchi edifici in muratura
-Edifici in muratura adeguati prima del 1996
-Edifici in muratura e in cemento armato realizzati prima degli anni '80
-Edifici in muratura e in cemento armato realizzati prima del 1996
Condizioni penalizzanti dal punto di vista del sito possono essere evidenziate dal geologo
L'attivazione delle faglie non segue sempre le leggi di ciclicità, ossia periodi di stasi possono suggerire un'aumentata probabilità di occorrenza del sisma, ma non è sempre vero il contrario.
Nel caso si verifichino sciami sismici di contenuta intensità, questi non necessariamente indicano l'imminenza di un evento di forte intensità, ma possono costituire una benedizione mandata dal Cielo: possono aumentare la nostra consapevolezza di un potenziale imminente pericolo. Molte persone hanno evitato il disastro a L'Aquila a causa di ciò
Nessuno sa esattamente cosa succede là sotto eccetto, permettetemi, con estremo rispetto, il Padreterno, per cui ogni suggerimento è limitato dalla nostra ignoranza del fenomeno
Pongo in evidenza che il redattore di questo post e l'amministatore del forum non possono assumersi alcuna responsabilità sui consigli somministrati, che hanno carattere del tutto informativo, generico e non impositivo. Consigli specifici e dettagliati vanno ricercati interpellando professionisti tecnici iscritti ai relativi albi quali il geologo innanzi tutto, l'ingegnere, il geometra (ultimo come ordine ma non necesariamente come importanza).
In data 4 maggio, inserisco anche la lista proposta da Gorgona sui comportamenti di prevenzione in caso di emergenza:Conoscenza e prevenzione.
1. Conoscere la sismicità del proprio territorio.
2. Sapere se la propria abitazione/luogo di lavoro o studio nostro e dei propri familiari ha caratteristiche antisismiche
3. Conoscere il piano di protezione civile del Comune in cui si abita e si lavora
4. Conoscere il piano di emergenza del proprio luogo di lavoro e se questo prevede la procedura sisma
5. Esercitarsi mentalmente e operativamente in famiglia e sul lavoro all'evenienza terremoto, sopratutto nelle zonme a maggior rischio
6. Preparare il kit di emergenza da integrarsi e potenziarsi in caso di crisi sismica o evento sensibile.
7. In caso di evento sismico "sensibile" informarsi sulla origine (vicino o molto lontano) e nel primo caso considerare di non dormire nella propria abitazione se non antisismica almeno la notte successiva in attesa di sviluppi e/o ulteriori informazioni.
In caso di risposta negativa:
2. Se non sono ntisimici gli edifici, putroppo bisogna puntare sulla prevenzione essenzialmente sulle norme di autoprotezione, sviluppare una cultura della sicurezza (quando acquisto una casa o ristrutturo se possibile trovarle antisimiche e non solo belle)(l'aspetto economico per interventi antisimici purtroppo non è banale ma dove si può pensiamoci). Vigilare sopratutto sullo stato dell'immobile (presenza di lesioni ecc) in condizione di pre sisma o eventuali variazioni dopo una scossa sismica forte o leggera che sia. Per una cultura del ceckup del fabbricato può essere (con i limiti del caso) d'aiuto la pubblicazione della regione lombardia ( Prevenzione del rischio di crollo nei fabbricati residenziali 2001.
www.protezionecivile.regione.lombardia.it in pubblicazioni). Per il posto di lavoro o studio sollecitare la proprietà o l'ente gestore ad intervenire o a eseguire verifiche.
3. 4. - Se non ci sono piano sollecitare il Sindaco e/o datore di lavoro perchè si provveda e si faccia conoscere alla popolazione/lavoratori le regole di autoprotezione, le aree a rischio maggiore, le aree di emergenza, come vengono diffuse le informazioni.
Credo che ci sia mooolto da fare nella ns società per una partecipazione più attiva nel costruire una cultura della sicurezza e dell'autoprotezione