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prova
by Egidio Grasso, March 2
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bisognerà anche accertare (qualche volta mi è capitato di vedere alcuni programmi FEM che lo evidenziavano) come sia in un reticolo di travi che in una platea (da definire se rigida o meno) si sviluppano nelle zone di bordo ed in altre (graticcio) più caricate zone di forte sollecitazione che possono portare a deformazioni del terreno di tipo pplastico che poi si riperquotono su parti adiacenti innescando fenomeni non sempre prevedibili e controllabili (quardate che sono modelli alla winkler) specie se le sollecitazioni vengono trasmesse ad un terreno con comportamento non elastico ma elastoplastico (programmi dedicati tipo Plaxis o Phase 2 - non conosco Midas) lo evidenziano Questa sarebbe una buona procedura ma di nuovo, dato che sono i programmi strutturali che evidenziano queste zone, è lo strutturista che dovrebbe decidere quali elementi del reticolo verificare con la geotecnica classica e come. A meno che si intraprenda uno studio specifico con i citati dettagliati modelli FEM mirati all'interazione struttura terreno
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
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è proprio quello che si dovrebbe fare proprio in questi giorni nel mio studio stiamo consegnando un grosso lavoro di questo tipo frutto dell'interazione geologo strutturista in continuo contatto, con revisioni accomodamenti verifiche riverifiche etc il risultato è molto buono e la soddisfazione reciproca come comunque già accennato in precedenza ua delle cose che è venuta fuori è l'esigenza di meglio definire i parametri geotecnici più significativi quali quelli che dominano il campo elastico (E) a volte erano volutamente ed in via conservativa sottovalutati ma ora con la definizione di valore caratteristico e di progetto si rischia di avere valori troppo conservativi e direi irreali ultimamente interpretando delle prove CPTU (sentito il prof. Robertson e viste le recenti ricerche dei Padovani Simonini) sulle sabbie ho visto come vi sia stata una rivalutazione dei parametri di picco nelle sabbie e questo (con la ricerca di supporto) va in quella direzione
michele conti fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza
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ultimamente interpretando delle prove CPTU (sentito il prof. Robertson e viste le recenti ricerche dei Padovani Simonini) sulle sabbie ho visto come vi sia stata una rivalutazione dei parametri di picco nelle sabbie e questo (con la ricerca di supporto) va in quella direzione In effetti si vedono a volte delle correlazioni che producono angoli di attrito che appaiono più rappresentativi dello stato residuo che di quello di picco.
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
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Mccoy, premesso che nel passare da fondazioni a plinti isolati, a graticcio di travi a platea, si determina (oltre all'aumento dell'area della fondazione) un aumento della rigidezza della fondazione, non capisco come tu possa affermare che, nel caso di reticolo rigido, le reazioni vincolari impediscono spostamenti verso il basso in corrispondenza del nodo-pilastro i,j e che eventuali spostamenti siano possibili solo con la rottura delle travi vincolari (oppure a meno che il collasso per rottura del terreno non avvenga simultaneamente per tutte le travi); l'articolo che tu citi: http://casehistories.geoengineer.org/volume/volume1/issue1/IJGCH_1_1_3.pdfdimostra che in un elemento strutturale rigido come la plastea (seppure molto ampia) ci possono essere spostamenti veriticali differenziali notevoli. ciao Alessandro
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in quel caso la platea non può essere assunta come rigida (104x18)spessore 1.1 m (???) e carico permanente (200 KPa????)
michele conti fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza
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michelec, ma secondo te se al posto della platea ci fosse stato un retiloco di travi (anche rigido) la situazione sarebbe stata diversa, migliore? cedimenti differenziali pari a zero?
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guarda che i cedimenti abnormi sono dovuti ai carichi eccsisvi (a mio parere affidati) un reticolo disposto nella stessa maniera probabilmente avrebbe avuto gli stessi problemi usando invece reticoli finiti di dimensioni L minori no (più settori) in un reticolo (non sono un ing) puoi irrigidire maggiormente alcune parti ed altre meno puoi giuntare settori con giunti di dilatazione e di separazione lavorando prima sui cedimenti in modo da armonizzarli etc..
michele conti fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza
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Alessandro, io parlavo dei cospicui spostamenti che innescano lo SLU, ossia il collasso della fondazione. L'SLE nel caso del reticolo potrebbe essere raggiunto anche senza arrivare a rottura delle travi
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
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Considerazioni valide solo per reticolo rigidi sia a flessione che nel senso estensionale. Prima considerazione semplificativa. In generale se consideriamo il carico limite di un plinto di lunghezza 1 metro questo è maggiore di un plinto di lunghezza 100 metri (o in altre parole di una striscia di lunghezza infinita). Quindi a questo punto volendo si potrebbe trascurare l'eccentricità lungo la trave, se la consideriamo infinita. Seconda considerazione semplificativa. Se consideriamo l'eccentricità nel senso della larghezza, mentre per un plinto e per una trave rovescia semplice diventa micidiale, per un reticolo di fatto questo è assorbito dalle travi perpendicolari, se sufficientemente rigide (e in genere lo sono). Quindi a questo punto volendo si può trascurare anche il momento in direzione ortogonale alla trave. Restano N e T. Il T nella direzione della striscia di lunghezza infinita non è importante. Il T nella direzione ortogonale alla trave rovescia è invece importante ma anche questo è assorbito dalle travi ortogonali. Si consideri inoltre il fatto che in condizioni sismiche i carichi variabili di calcolo sono notevolmente ridotti. A questo punto cambia poco rispetto alle verifiche ante DM2008 e prudenzialmente si può calcolare Qlim considerando il solito carico verticale 1 con azione orizzontale prudenzialmente assunta pari a 1xSd(T) con un massimo di 0.5. Le superiori personalissime considerazioni sono state svolte leggendo il capitolo 9 (Il sistema fondale e la sua interazione con la struttura in elevazione) del testo di ghersi "edifici antisismici in cemento armato". Però può anche darsi che intendeva tutt'altro, chissà. Proprio per questo sto postando questa nota.
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bisognerà anche accertare (qualche volta mi è capitato di vedere alcuni programmi FEM che lo evidenziavano) come sia in un reticolo di travi che in una platea (da definire se rigida o meno) si sviluppano nelle zone di bordo ed in altre (graticcio) più caricate zone di forte sollecitazione che possono portare a deformazioni del terreno di tipo pplastico che poi si riperquotono su parti adiacenti innescando fenomeni non sempre prevedibili e controllabili (quardate che sono modelli alla winkler) specie se le sollecitazioni vengono trasmesse ad un terreno con comportamento non elastico ma elastoplastico (programmi dedicati tipo Plaxis o Phase 2 - non conosco Midas) lo evidenziano Teoria di Kirkhoff delle lastre piane. Purtroppo molti programmi risolvono le fondazioni con Winkler che è elastico lineare e da qui vengono queste situazioni
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Massimo Online1,780 Apr 8th, 2009
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