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Per fare dissociare me ce ne vuole altro, di solito l'arroganza che qui non trovo, per questo motivo non disdegno intervenire.
Presupponendo che leggerò con calma i vari interventi, tre sono i concetti che secondo me bisogna sempre tenere presente: il reticolo è calcolato con metodi alla Wikler elastici lineari che hanno poco a che fare con la geotecnica e spesso le punte di tensione dipendono dalla teoria delle lastre piane; secondo che si confrontano pressione e non resistenze, e questo non è da normativa, terzo le formule di Maugeri sono applicabili anche alla striscia, come fa vedere lui stesso sul RIG e sugli atti del MIR.
Stavo pensando di chiedere la provvigione a Michele, con tutta la pubblicità che gli faccio. grin
Sui metodi "equivalenti" che avete discusso ci ragioni poi se riesco dico qualcosa.

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mccoy Offline OP
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Originariamente inviato da: Alessandro Diamante
Premesso che la norma prende ispirazione dagli eurocodici,
il plinto equivalente è menzionato nell'EC8 esclusivamente per quanto riguarda le verifiche allo slittamento del graticcio; pertanto, ritengo non si possa ritenere fedele alla norma il plinto equivalente per il calcolo della capacità portante.
Considerato ciò, a mio avviso sarebbe meglio procedere a favore di sicurezza (lower bound), considerando la striscia indefinita.
In caso di un'eventuale problema legale, come giustifichi un'approccio a sfavore di sicurezza e privo di adeguato supporto scientifico?


La striscia indefinità però è molto simile ad un plinto equivalente con elevato rapporto L/B

E crea altri problemi: se utilizzi tutta la travata, devi comporre tutte le sollecitazioni gravanti sulla stessa per ogni nodo.

Ancora non abbiamo l'algoritmo per comporre le stesse.

Una volta trovato l'algoritmo ed elaborato un foglio di calcolo, devi introdurre un certo numero di quintuple.

Quali quintuple però? Ce ne sono tante combinazioni quante travate, moltiplicate per le varianti degli SL, e può essere molto poco agevole determinare a priori la condizione rappresentativa.

A questo punto potresti verificare tutte le travate nelle due direzioni, ed adottare un valore medio della Rd.

Sarei d'accordo con questo metodo ma chi ce lo paga? Si tratterebbe, per grandi edifici, di un paio di giornate di lavoro almeno. Forse di più. Ammesso che sia possibile farlo con un semplice foglio di calcolo.

Per questo tipo di soluzione sarebbero più adatti i moduli geotecnici dei programmi strutturali.


"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761
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Originariamente inviato da: Alessandro Diamante
Mccoy,
a mio parere una soluzione alternativa, per la verifica di un reticolo di travi rovesce, potrebbe essere l'utilizzo del metodo di Richars (così come riportato nelle linee guida AGI del 2005 - Aspetti geotecnici della progettazione in zona sismica).
Tra l'altro, recentemente ho letto una pubblicazione del Prof. Maugeri (sui vari metodi di calcolo della capacità portante) che riferiva, circa la suddetta formula di Richards, che i contributi alla riduzione della capacità portante dovuti all'eccentricità ed alla inclinazione del carico non sono separati da quelli relativi agli effetti inerziali.


Mccoy,
nel mio intervento sopra riportato facevo notare che nella formula di Richards (che sono sicuro che tu conosca e, pertanto, per la quale immagino tu conosca i parametri di input), riportata nelle Linee guida AGI (2005), la riduzione dei fattori di capacità portante tiene conto sia degli effetti inerziali che dell'eccentricità ed incliazione del carico (da Maugeri, 2000).
In tale maniera, le difficoltà che tu fai risaltare (scelta delle travate, delle quintuple, composizione delle sollecitazioni), relativamente alla verifica della striscia indefinita, non sussistono.

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Originariamente inviato da: Alessandro Diamante
Mccoy,
nel mio intervento sopra riportato facevo notare che nella formula di Richards (che sono sicuro che tu conosca e, pertanto, per la quale immagino tu conosca i parametri di input), riportata nelle Linee guida AGI (2005), la riduzione dei fattori di capacità portante tiene conto sia degli effetti inerziali che dell'eccentricità ed incliazione del carico (da Maugeri, 2000).
In tale maniera, le difficoltà che tu fai risaltare (scelta delle travate, delle quintuple, composizione delle sollecitazioni), relativamente alla verifica della striscia indefinita, non sussistono.


Mi pare che anche i coefficienti riduttivi proposti da Maugeri tengano conto di entrambi gli effetti inerziali, della struttura e del terreno.

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mccoy Offline OP
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Scusate, ma secondo voi da dove si parte per considerare gli effetti inerziali della struttura? Da Tx, Ty.

L'eccentricità? Da Mx, My.

Tutte le formule sono uguali in questo aspetto, mi sfugge cosa possa cambiare rispetto al mio ragionamento.


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Originariamente inviato da: Ing. Marco Franceschini

...
Per inciso, così come dice Alessandro in modo corretto, allo stesso modo ci si potrebbe riferire alla formula di Maugeri e anche a quella dell'EC8, tutte contemplano la striscia indefinita.

Basterebbe non pensare a risolvere con il khkkhikkkrrkr ecc... che crea solo confusione.

vecchia storia questa...


lama, anche Marco Franceschini faceva la tua stessa osservazione. In precedenza io ho citato solo la formula di Richards in quanto ho riportato l'affermazione di un autorevole professore universitario (vedi Maugeri et al., 2000).

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mccoy Offline OP
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Ho incluso nel toolkit NTC, scaricable come da indicazioni dell'altro thread sticky omonimo, un foglio di calcolo per plinto equivalente con input T,N,M


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Per il calcolo della capacità portante delle travi rovescie di fondazione, segnalo il contributo di Braja M. Das alla valutazione dell'interferenza tra le fondazioni continue su terreni incoerenti (par. 2.13 del libro Shallow Foundations - Bearing Capacity and Settlement).

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off-topic on: da sempre verifico come striscia indefinita mandando giù il rospo, non so se ricordate il mio 3d reticoli vs platee. Non sono in grado di intervenire qui in modo propositivo ed utile ma vorrei sottolineare questo


Originariamente inviato da: mau60
Dato che nella maggioranza dei casi i nodi più sollecitati in caso di sisma sono quelli perimetrali ed in particolare quelli d'angolo, vorrei una precisazione dal gentilissimo mccoy nel caso di nodo permetrali e di nodi d'angolo.
Quali dovrebbero essere le dimensioni del plinto equivalente nei due casi?


perchè anche io ho visto in un paio di casi nodi più sollecitati in posizione esterne, ed erano progettazioni costrette a condizioni di forte asimmetria.

Nulla di nuovo?

Ultima modifica di Alessandro P.; 12/01/2010 10:54.
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Originariamente inviato da: Alessandro P.

perchè anche io ho visto in un paio di casi nodi più sollecitati in posizione esterne, ed erano progettazioni costrette a condizioni di forte asimmetria.

Nulla di nuovo?


In questo caso (forte asimmetria) esiste un metodo che si basa sui momenti di inerzia geometrici della figura, se posso lo posto.


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