ti consiglio di prendere come riferimento biblico il "manuale per le indagini nei siti contaminati" edito da APAT, 2006, manuale n° 43/2006.
Questo a pagina 185 ricorda appunto che nel dlgs 152/06 non ci sono tabelle e riferimenti per indicare quanti e quali sondaggi effettuare, ma che nell'allegato 2 del DM 471/99, che erano le linee guida del Ronchi precedenti l'uscita del TUA, invece c'erano e per siti di estensione minore di 1 ha l'indicazione sarebbe "almeno 5"

Poi questa è un'indicazione e molti uffici provinciali accettano anche un numero minore di sondaggi se ciò è giustificato tecnicamente (es. contaminazione palesemente superficiale e vasto spessore di argille a proteggere il suolo profondo, o altro contesto simile). Mi sembra che questo non sia il tuo caso, ad ogni modo i piezometri in qualsiasi studio idrogeologico se non sono almeno tre non ha senso controllarli (the three points problem). Suggerirei almeno 5, due a MONTE della sorgente e tre A VALLE se è già noto il verso del flusso di falda, ciò vale per l'acquifero superficiale, è da valutare nella redazione del modello concettuale del sito se l'acquifero profondo può rappresentare un bersaglio della contaminazione, quindi almeno un piezometro a valle idrogeologica del sito è necessario a meno che non ci siano pozzi esistenti che captano acqua da quella falda.
Per la posizione occorre ragionare su carta in funzione delle sorgenti che hai citato


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