Un saluto a tutti i colleghi impegnati in questa discussione.

Porto la mia personale esperienza nel Milanese.

Fin dalla prima comparsa del Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) ho interpretato che la nostra funzione di Professionisti fosse la redazione di un documento progettuale di gestione delle terre di scavo, documento nel quale vengono presentati sia gli aspetti progettuali ingegneristici degli scavi (con relativi quantitativi stimati) sia gli aspetti operativi (dove e come stoccare in sito o dove e come il materiale scavato verrà trasportato) sia gli aspetti qualitativi chimico-fisici che permettono di identificare la compatibilità del materiale scavato con il sito di destino finale, anche a mezzo di campionamenti in trincea o carotaggi ambientali.

Nel leggere i precedenti interventi mi sono reso conto che esistono in Italia differenze sostanziali. Ad esempio a oggi nel milanese smaltire una tonnellata di terreno "inerte" con codice CER 170504 in una discarica non costa meno di 30-40 euro a tonnellata, del tutto fuori competizione dal reimpiego che costa un mero 10-14 euro a tonnellata. Sono cifre che fanno pensare.

E' anche vero che oltre al mercato fa l'impegno del Pubblico, infatti il Comune di Milano ha costruito con l'ARPA locale una convenzione per la quale la DIA deve essere accompagnata da una relazione (come quella che ho sommariamente descritta) approvata da ARPA anche per i siti di destinazione.

In poche parole non passano DIA che non abbiano già il "Piano di gestione terre di scavo", redatto e firmato da Professionista abilitato, approvato e condiviso con ARPA.

Io ho personali inclinazioni e idee politiche che non credo possano interessare nessuno ma in questo caso l'integrazione tra le funzioni degli Enti nell'applicazione pratica di un dettato normativo mi sembra aver funzionato bene. Per mia personale esperienza a Milano le pratiche sono risolte in meno di 20 gg lavorativi e sono lette tutte, virgola per virgola da tecnici competenti e preparati.

Nel caso siate interessati il documento di convenzione è reperibile a questo link:

Convenzione piano scavo Comune di Milano - ARPA

So che potrebbe essere una "pia illusione" ma sarebbe interessante capire se, soprattutto in piccoli centri dove c'è un immediato contatto tra professionista e tecnico comunale questo documento potrebbe diventare anche informalmente una specie di linea guida, almeno nelle sue parti più operative.

Per certo la quantità di lavoro per noi geologi aumenterebbe considerevolmente se tutti i Comuni si attenessero a queste linee di comportamento e se esistesse finalmente un "borsa on line" delle terre di scavo. Ma questa è un'idea da proporre alle associazioni di categoria edile, altra cosa, altro forum.

Spero di essere stato utile a qualche collega e rimango ovviamente sempre a disposizione in pubblico e pvt per chiarimenti operativi e altre domande sull'argomento.

Un saluto.
Maurizio