Mi inserisco nel discorso, inserendo alcune considerazioni su quello che è stato detto, sempre tenendo presente che l'HV è una tecnica molto usata ma poco conosciuta, e che dopo 3 anni che la uso ancora oggi di dubbi ne ho molti... Comunque, quello di cui parlava Geodesi è la Frequenza di Nyquist, che determina la minima frequenza di campionamento necessaria per ricostruire un dato segnale (che deve essere almeno doppia a quella del segnale stesso). Poi, da quanto so io, in genere il campo di interesse "ingegneristico" si ferma ai 20 Hz, e non so se con l'HV si riesca a ottenere un profilo Vs con tale precisione (intendo 0.5 m). Relativamente alle inversioni, le MASW in onde di Love risentono del problema, mentre quelle di Rayleigh no (sempre considerando che man mano che si cresce di profondità lo spettro diventa spesso più confuso), per l'Hv quello che so è che in presenza di inversioni il rapporto dovrebbe andare sotto a 1, ma non è una regola generale. Ultima cosa, il discorso dei salti di impedenza superficiali, che se molto forti per le MASW risultano un problema notevole, in quanto l'onda non riesce a superarlo. Ricordo però che Albarello nel suo corso a La Spezia disse che lo stesso discorso vale anche per l'HV, in caso di contrasti molto forti, però è un ricordo vago che ho. Dimenticavo un'ultima considerazione, relativa all'ampiezza del picco, che secondo me è errato considerare come "assoluta". Ad esempio, per mia diretta esperienza, acquisire con due condizioni meteo diverse può portare a ampiezze HV differenti. La frequenza del picco è più o meno simile, ma l'ampiezza può cambiare; ricordo di aver visto un esempio simile anche su un lavoro di Albarello. Aspetto vostre considerazioni/esperienze, non c'è nulla di più utile.