Credo di avere capito. Però, concettualmente, i punti da esaminare sono i seguenti. Assumiamo una platea su un fondo scavo di 5 m. Solo tensioni efficaci, niente falda.

1- Terreno prima dello scavo, profondità 5 m. Carico litostatico sigma_v= gamma*z, se gamma=20 kNm-3, sigma_v=100 kPa.
2- Sempre prima dello scavo, profondità 10 m. Carico litostatico sigma_v= gamma*z, se gamma=20 kNm-3, sigma_v=200 kPa.

Volendo applicare il metodo dello stress ratio R con relativa profondità di cutoff R_cutoff, è corretto applicare il sigma_v precedente allo scavo, non quello successivo, poichè il terreno conserva memoria dello stress litostatico, comportandosi qualitativamente ad approssimativamente coem un terreno sovraconsolidato.

Per cui, per definizione di stress ratio: delta_sigma_v/sigma_v, il denominatore risulterà maggiore se consideriamo la memoria del terreno, ossia il carico litostatico pre-scavo, per cui R risulterà minore a parità di profondità. A 10 m nfatti avremmo 200 kPa invece di soli 100 kPa nell'esempio sopra considerato, mentre il delta_sigma_v sarebbe identico.

In conclusione, SE consideriamo la memoria del terreno (e fin qui apre alla cosa corretta da fare) R cutoff viene raggiunto a profondità minori.

SE non consideriamo la memoria del terreno, R cutoff viene raggiunto a profondità maggiori. Ma probabilmente con eccessiva cautela.

Quello che avevo detto prima sul considerare solo lo spessore della platea come Q_exc (o meglio spessore zero) è una pratica plausibilmente corretta con terreni granulari permeabili (molla reattiva). Ma questo incide solo sul Q che a questo punto diventa Qgross e non Qnet. Ovviamente, il delta_sigma_v è maggiore per cui la profondità di cutoff è maggiore a parità di altre condizioni.

Ultima modifica di mccoy; 23/09/2025 09:21.

"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761
P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)