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Salve a tutti, ho la necessità di analizzare criticamente delle prove di laboratorio su terre riguardanti prove di taglio diretto, triassiali ed edometriche. Premetto che non faccio libera professione e che non mi era ancora capitato di effettuarequesto tipo di controlli. Il bisogno nasce dalla visione di alcuni certificati, passatemi da un collega che affermava, ed io sono daccordo con lui, che i risultati sono a dir poco discutibili.... Considerando, però, che le mie conoscenze risalgono ai tempi dell'università e che comunque per alcune prove non si è mai entrati nel merito delle scelte preliminari l'esecuzione della prova stessa (pressione di consolidazione per ogni singolo provino per es.), avrei bisogno di approfondire la materia. Conoscete qualche libro, o avete qualche dispensa, o meglio ancora potete darmi dei consigli per esperienza diretta? Per esempio per quanto riguarda la scelta della pressione verticale da imporre ai provini per una prova di taglio, so che la pressione di riferimento deve essere quella delle condizioni geostatiche alla profondità a cui è stato prelevato il campione, quindi si applicherebbe il classico calcolo, del gamma per la profondità (tutto questo presupponendo di voler conoscere le condizioni attuali, e non quelle che si verificherebbero dopo la posa dell'opera in progetto, altrimenti il tutto cambia). Stabilito la pressione agente alla data profondità, come faccio a stabilire i carichi da applicare? 1, 1,5, e 2 volte il carico per singolo provino? 0,75 1, 1,5? Giuro che ho spulciato tutte le mie dispense oltre che i principali testi in cui si faceva riferimento a prove di laboratorio, ma nessuno indica come comportarsi...... Stesso discorso per le prove triassali CU o CD. ci sono calcoli per poter effettuare controlli incrociati per verificare se consolidazioni e saturazioni sono stati eseguiti in maniera opportuna? Conosco già le formule per i parametri di skempton per determinare sia il parametro A che B ed anche la formula che lega entrambi i parametri, ma c'è modo di verificare se i dati sono stati "aggiustati" per far tornare i conti? Ad esempio, io laboratorio, faccio tornare i conti per far sembrare che la saturazione sia avvenuta, ma magari c'è un modo per me che prendo visione dei certificati, di verificare che sia avvenuta in maniera opportuna... che so tipo la prova del nove per intenderci. non so se mi sono fatto capire...
Grazie a chi vorrà darmi delle indicazioni
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basta fare un giro in rete tipo unifi o http://www.geocomp.com/files/technical_papers/marr1sop.pdfe molti altri, come testo di riferimento il migliore è Head soil testing 3 vol
michele conti fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza
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Grazie Michele per la risposta e per il link, però, purtroppo, il mio problema permane. Sia nell'articolo da te postato, che sul sito di unifi, dove sono già stato (ho le dispense del prof johan facciorusso, viene descritta, come in tutti i libri di testo, cos'è la prova triassiale e di taglio. Io avrei bisogno di indicazioni su come vengono effettuate le scelte operative. In questo, purtroppo, neanche la norma mi aiuta, perche sia la ASTM che la UNI quando parlano della scelta del carico da imporre per la consolidazione, parlano di "carico idoneo". Solo il raviolo, si limita ad aggiugere come discriminante l'uso del pocket per una scelta di massima oppure l'uso delle pressioni esistenti alle condizioni geostatiche del campione. Però fornisce una discriminante sulcarico da assegnare ad ogni provino.
Per la triassiale, come già detto, non ho trovato allo stesso modo niente che mi dissipasse i dubbi per quanto riguarda i controlli incrociati per effettuare un'analisi qualitativa dei dati forniti...
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Vedi ignazio, in realtà il carico imposto ai provini dovrebbe essere indicato, a parere mio, dal geologo. Per mia esperienza nel 99.999999999 ciò non avviene. Quindi la scelta mia scelta è quella di partire dal carico litostatico (se all'apertura i provini sono nc) con il problema però che spesso non sai la quota della falda e quindi devi (se possibile) "estorcerla". Nel caso in cui il campione appaia (è d'obbligo il congiuntivo non avendo edometriche) OC la mia scelta è di partire tendenzialmente dal valore di cu ricavato con il pocket. Lo stesso valore è determinante per stabilire la corretta velocità di prova (fondamentale per fornire risultati attendibili). Per quanto riguarda la triax come dato iniziale per verificare l'avvenuta saturazione dei provini verifica l'umidità iniziale e finale degli stessi e la saturazione degli stessi. Chiaramente se è avvenuta la saturazione il valore finale dovrà essere maggiore di quello iniziale. Poi puoi verificare se hai dati relativi all'OC se lo stress path dei provini è in chiave con quelle che sono state le pressioni di confinamento e back pressure imposte ai provini. Infine devi sapere che un laboratorio autorizzato è obbligato a conservare i provini sottoposti a prova per 60gg dopo la certificazione, quindi se hai dubbi puoi farti visionare gli stessi ed eventualmente farci eseguire prove aggiuntive tipo limiti o ag per avere dei dati in più. Non conoscendo il caso specifico ti ho dato delle indicazioni generali, che potrebbero non esserti di aiuto...
Impara l'arte e mettila da parte!
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aggiungerei il controllo della qualità del campione SAMPLE DISTURBANCE – SOFT CLAYS DON J. DEGROOT, STEVEN E. POIRIERMELISSA M. LANDON
michele conti fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza
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Per quanto riguarda la triax come dato iniziale per verificare l'avvenuta saturazione dei provini verifica l'umidità iniziale e finale degli stessi e la saturazione degli stessi. Chiaramente se è avvenuta la saturazione il valore finale dovrà essere maggiore di quello iniziale.
Ovviamente in questo caso mi riferivo a triax ciu e non alla cd
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Quindi la mia scelta è quella di partire dal carico litostatico............Nel caso in cui il campione appaia OC la mia scelta è di partire tendenzialmente dal valore di cu ricavato con il pocket.
Perfetto, mi hai confermato quello che avevo trovato su diverse dispense universitarie, ma non sulle norme in vigore ed uso per le prove stesse (ASTM e UNI). Una ulteriore domanda su questo argomento. Una volta stabilito il carico da applicare, la scelta per i singoli provini va ad aumentare usando come dato di partenza il carico determinato (ad es. 1 - 1,5 - 2 volte il carico per rispettivamente provino 1 , 2 e 3) oppure 0,75-1-1,5 per provino rispettivamente? questa è un'altra cosa che non ho capito...... Per quanto riguarda la triax come dato iniziale per verificare l'avvenuta saturazione dei provini verifica l'umidità iniziale e finale degli stessi e la saturazione degli stessi. Chiaramente se è avvenuta la saturazione il valore finale dovrà essere maggiore di quello iniziale. Poi puoi verificare se hai dati relativi all'OC se lo stress path dei provini è in chiave con quelle che sono state le pressioni di confinamento e back pressure imposte ai provini.
Quindi uno degli elementi di verifica l'avvenuta saturazione e la correttezza dell'esecuziona della stessa è nello stress path..... perfetto mi concetrerò su questo aspetto e cercherò di approfondirlo nei testi in mio possesso Non conoscendo il caso specifico ti ho dato delle indicazioni generali, che potrebbero non esserti di aiuto...
Sei stato più che d'aiuto. Grazie tantissimo *Michelec. Ho reperito i testi di head e adesso mi metterò a studiare per capirci qualcosa in più delle nozioni universitarie, anche se so già che non sarà facile...... Provo a reperire anche l'ultimo testo da te sugggerito. Grazie davvero
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Iscritto: Mar 2004
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....Una volta stabilito il carico da applicare, la scelta per i singoli provini va ad aumentare usando come dato di partenza il carico determinato (ad es. 1 - 1,5 - 2 volte il carico per rispettivamente provino 1 , 2 e 3) oppure 0,75-1-1,5 per provino rispettivamente? questa è un'altra cosa che non ho capito......
Come carico da applicare o carico determinato cosa intendi esattamente? Io intenderei il sigma_v (o Cu come dice Gianni) + DeltaP dove DeltaP = incremento di pressione dovuto al carico strutturale. Non sempre facile da prevedere, perchè i progettisti o non lo sanno a priori o cambiano idea.
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
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Si naturalmente quando parlo di carico agente in quel determinato punto, intendo aliquota di carico agente alla profondità sia esso dovuto esclusivamente al carico litostatico (decurtato dell'eventuale presenza di pressione interstiziale) oppure di carico + sovraccarico indotto dall'opera. La mia domanda riguardava diciamo la parte pratica della prova di laboratorio. Determino, per es. che a 10 m di profondità agisce una pressione efficace di 200 kpa, come faccio a scegliere i sovraccarichi da imporre ai singoli provini per la consolidazione preliminare la prova di taglio? Scelgo un intorno, e quindi 150, 200 e 250 kpa? parto da quella pressione e quindi 200, 250, 300? Nessuna norma mi da indicazioni in tal senso, ma si limitano ad affermare "carico opportuno"
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La risposta in questo caso è 'dipende', io sceglierei un intorno di quel valore, quanto ampio dipende anche dalla consistenza del terreno e dalle incertezze sui carichi.
"Data speak for themselves" -Reverend Thomas Bayes 1702-1761 P(Ai|E)=(P(E|Ai)P(Ai))/P(E)
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E' noto che i carichi di consolidazione vengono stabiliti in modo tale da sviluppare bene il tratto dell'inviluppo di resistenza a cavallo del carico verticale di esercizio previsto (ovviamente riferito ad una data profondità).
Un volta calcolato o stimato il carico massimo (sigma_max) che sarà trasferito al terreno, si definisce intorno ad esso un intervallo di valori della pressione di consolidazione. Non mi risulta esistano delle regole formali per valutare gli estremi di questo intervallo.
Secondo la pratica comune l'estremo sinistro dell'intervallo viene posto pari al 50% di sigma_max e il l'estremo destro pari a 150%-200% di sigma_max:
50%sigma_max < sigma_max< 150%/200%sigma_max.
In effetti ciò che conta è che il tratto dell'inviluppo di resistenza sia rappresentativo delle condizioni di carico che si avranno in sito in seguito alle azioni per la realizzazione dell'opera. La parte impegnativa è proprio la stima attenibile di queste condizioni.
How many years can a mountain exist/ before it is washed to the sea?
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Perfetto!!!! Quindi il fatto che i certificati che ho visionato si discostassero dai valori del carico litostatico poteva essere perche si considerava l'azione dell'opera. Chiarissimo. Adesso non mk rimane che studiare le triassali per clme determknare dai diagrammi e dai dati come determinare se la prova é fatta bene
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Ma i risultati di un laboratorio ufficiale si possono impugnare? Credevo fossero la BIBBIA e che ti permetti di pensarlo come minimo ti arriva in testa qualcosa scagliato dai numi.
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Massimo Online1,780 Apr 8th, 2009
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