Anche su queste pagine di quando in quando (e
più volte sul mio blog) mi sono soffermato a mettere in evidenza come la prevedibilità dei terremoti sia direttamente proporzionale alla previsione dell'imbecillità umana: entrambe talmente indecifrabili da rendere più facile azzeccare alla prima un numero alla roulette. Insomma, cercare di convincere un idiota che è tale è un lavoro perso in partenza: saremmo costretti a scendere al suo livello ed alla fine saremmo battuti dalla sua maggior esperienza.
In questi giorni di tremori sismici diffusi tornano ancora alla ribalta
previsionisti, kabalisti, ballisti e fuffari di varia natura le cui amenità esilaranti ricevono eco da media più o meno diffusi a livello comunque nazionale e da scienza che affiancandosi alla appunto cosiddetta ufficiale sentenzia e pontifica. In questi giorni ho per esempio avuto modo di ascoltare almeno tre interviste diverse all’ormai mitico Giuliani e tirar fuori ancora una volta gli appunti del Bendanti.
E questo mi riporta alla mente gli anni cui in Unione Sovietica, gli anni del comunismo duro e puro, l'unica
scienza era quella professata dagli iscritti al partito salvo poi rubare con lo spionaggio quella vera agli altri paesi. Come se di scienze ne potessero esistere due, una ufficiale e l'altra non con buona pace di Galilei, Newton, Darwin ed Einstein.
Ed una delle cose, da (ex) geologo -ed 'ex' fa riflettere su quanto la categoria sia apprezzata ed usata in Italia- che più mi amareggia è che anche titolati 'professori' approfittano del momento per dar aria alle trombe, forse a fin di bene per ottenere fondi? Forse in assoluta malafede o piuttosto perché vittime del recente ventennio di parolai caxxari?
Ventennio? Per la geologia e la geotecnica italiana potremmo parlare di 150 anni di silenzio ed omissioni, tanti quanti l'unità appena celebrata.
Panza ed i suoi (interessanti forse) studi teorici, il comitato Grandi Rischi, il
nonmiricordoilnome tipo che
prevede un evento sismico catastrofico tra sei mesi e due anni per Calabria e Sicilia...ma che bravi. Conoscendo il rischio sismico della mia città, Roma, potrei io stesso fare una previsione del genere ed avere un certo grado di...fortuna!
Se per previsione intendiamo la possibilità di un evento anche grave OVUNQUE (eccezione fatta per la Sardegna) in Italia allora siamo tutti scienziati. Ma a che pro? Panza ed il 97% di possibilità in un mese si rende conto che non si può tener fuori casa la gente per 29.1 giorni su 30?
Ed ancora una volta torna prepotente la mancanza di prevenzione! L'unica arma possibile. Peccato che appunto, e scusate se mi ripeto, prevenire l'idiozia e l'imbecillità è una campagna contro i mulini a vento.
Ecco perché l'immagine qui postata di una
previsione fatta per giocare al Lotto la considero emblematica su quanto ho sentito, ancora una volta, in questi giorni.
Per fortuna che c'è questo forum e parecchi articoli qui correlati a fare chiarezza per lo meno nell'animo tormentato del sottoscritto.
Ma tanto vale citare Seneca, fa lo stesso
:
Duo genera sunt, ut Posidonio placet, quibus movetur terra. Utrique nomen est proprium: altera succussio est, cum terra quatitur et sursum ac deorsum movetur, altera inclinatio, qua in latera nutat alternis navigii more. Ego et tertium illud existimo quod nostro vocabulo signatum est; non enim sine causa tremorem terrae dixere maiores, qui utrique dissimilis est; nam nec succutiuntur tunc omnia nec inclinantur sed vibrantur, res minime in eius modi casu noxia; sicut longe perniciosior est inclinatio concussione: nam nisi celeriter ex altera parte properabit motus qui inclinata restituat, ruina necessario sequitur (Seneca, Naturales quaestiones)