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Ci terrei a commentare un fatto di qualche giorno fa quando è stato abbattuto un ponte ritenuto non idoneo a non ostacolare il passaggio di piene sul rio Siligheddu vicino Olbia. Come molti altri casi simili anche dalle mie parti penso vengano sovradimensionate opere di tenuta nel caso di piene senza affrontare la gestione delle piccole corrivazioni a monte di queste, le zone di meandrizzazione trascurate, i tagli dei boschi che mirano a far ciccia, lasciando queste responsabilità solo a qualche privato che si sacrifica per lo stato( a valle ) o agli scarsi fondi offerti a forestale e simili. Che ne pensate? Non fa riflettere questo abbattimento senza questa questa considerazione, fermo restando che magari era un po' troppo "preciso"?
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Quello che volevo intendere l'ho sentito anche per radio quando un tecnico fiorentino a sollevato l'esempio di dover trovarsi un giorno a "dover abbattere ponte Vecchio" che dal 1345 obbliga l'Arno a passargli sotto ma che adesso con ruspe e lavori frettolosi si trova a ricevere onde d'urto eccessive merito spesso di tecnologia mal pilotata ( un lavoro che prima con uomini e forza bruta necessitava tempi lunghi ora invade ogni permeazione in falda in poco tempo facendo sradicare ciliegi e castagni fino ad oggi simbolo di stabilità soprattutto per l'ecosistema). Ne parlo in questo sito per cercare di colmare la lacuna che obbliga molti geologi e professionisti vari a sottostare ad assurde leggi di mercato. Credo che in questa sede confronti tra chi controlla e chi è controllato, chi sa di sapere e chi... non lo sa, siano più che necessari
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