Buonasera a tutti, sono nuovo, mi chiamo Umberto e sto ultimando gli ultimi esami per laurearmi in triennale (Bicocca). Vi racconto brevemente la mia storia. Classe 1995, Alla fine del liceo non ero più motivato, riuscivo più a studiare e mi preparai per gli esami in un paio di giorni, stando sveglio la notte. Non sapevo a che facoltà universitaria iscrivermi così ad agosto mi buttai alla cieca su geologia, che non avendo test di ingresso sembrava "poco sbatti" iscriversi e sembrava una cosa "easy". Cominciai la carriera accademica male, come residuo di quell'insicurezza che caratterizzò l'ultimo periodo della quinta. Non passavo gli esami e fui anche sul punto di mollare. Ma decisi di affrontare i miei problemi a viso aperto, persistere e continuai a fatica, ma ce la sto facendo. Anche perché, se avessi mollato, non avrei avuto la benché minima idea di qualche alternativa. Negli ultimi mesi, ho capito che tutta la fatica che ho fatto è stata dettata dal mio non essermi mai appassionato alla disciplina. Lo ho capito soprattutto facendo il tirocinio quando alla domanda "quanto si guadagna a fare il geologo tendenzialmente?" il mio capo rispose "Dipende, tendenzialmente poco. Se vuoi guadagnare fai altro."; inoltre ho riscoperto negli ultimi mesi grandissimo interesse per la fisica e l'analisi (materie in cui non andavo bene per nulla). Inoltre mi hanno molto interessato geotecnica e geologia applicata e anche idraulica. Così cominciai ad informarmi per iscrivermi ad ingegneria facendo la magistrale in geotechnics (avevo inserito nel piano di studio mat 2 e fisica 2 proprio per massimizzare le convalide). Mi cominciai anche ad interessare di meccanica razionale e quant'altro (senza cominciare a studiarla davvero per non togliere tempo agli esami di geologia). Il campanello d'allarme che non stessi facendo proprio quello che volevo lo ebbi quando passai chimica con 24 (nel 2016), appassionandomi moltissimo soprattutto alla termodinamica. Ma non abbandonai perché non sapevo cos'altro fare. Inoltre quando, lo scorso settembre a settembre ripresi a studiare per l'orale di geofisica (branca che mi piace assai), ripassai anche matematica per rinfrescarmi sui differenziali e mi accorsi di quanto mi avesse intrippato l'elettromagnetismo. L'altro giorno, nello studiare fisica 2, feci approfondimenti su google leggendo riguardo accumulatori, celle galvaniche etc e senza che me ne accorsi passarono tipo 20/30 min: è stata l'ennesima conferma. Questi interessi sono stati alimentati anche da un complesso di inferiorità, nato stando con amici che studiano ingegneria, ai quali mi sentivo subordinato e "non degno". Da mesi continuo a ripetermi "Se solo potessi tornare indietro, ora che so cosa mi piace, mi iscriverei ad ingegneria (probabilmente elettrica)". Non mi hanno minimamente appassionato mineralogia, per esempio, passato con 18, o petrografia. Geologia strutturale mi è piaciuta, così come geofisica e geochimica. Vivo di continuo col rimorso di non essere maturato prima da prendere più seriamente una decisione, di avere fatto una scelta sbagliata, averla portata avanti e non essere stato in grado di capire cosa mi interessava davvero, di non avere avuto prima i c******i di dire "cavolo, non fa per me", di non avere mandato tutto a puttane e ricominciato quando ancora potevo. Forse anche perché l'ipotesi "ingegneria" non la avevo mai considerata perché ero uscito male dal liceo, con scarsi risultati proprio in quelle materie. E anche mia madre, e in questo ha sbagliato, ha contribuito dicendo "iscriviti ad un corso facile, con poca matematica etc" e questo inconsciamente (e lo capisco col senno di poi) ha alimentato una vocina nella mia testa, già esistente, del "non ce la fai, non sei bravo abbastanza" (poi però mi sono iscritto a geologia che matematica, fisica e chimica) le hanno. Il mio progetto ideale sarebbe stato: prendere magistrale in geotechnics o ingegneria ambientale (scelte dettate dal voler far valere anche il titolo in geologia), previe dovute integrazioni curriculari, cominciare a lavorare, fare la magistrale anche in geologia applicata e poi mettermi in proprio. Ho scoperto, che seppur idealmente ragionevole ed apprezzabile, la mia idea non è realizzabile: sul forum di ingegneria mi hanno detto che non è così facile sfruttare i due titoli, cioè se serve il geologo assumono lui e non l'ingegnere e viceversa (e anzi se hai due titoli può essere un problema). Inoltre mi hanno sfatato il mito "ingegnere=soldi", dicendo che il settore civile è molto in crisi e che probabilmente finirei troppo tardi e non mi assumerebbero. Ora che mi vedo rassegnato al fallimento del mio piano, in che modo guadagnare bene e fare gran carriera come geologo/geofisico? Devo per forza rinunciare a ingegneria? Per me è troppo tardi?
Umberto, colgo al volo il tuo sfogo poiché da alcun giorni anche a me sono venute tendenze “depressive” riguardo la mia attività di geologo. Il fatto è che io di anni ne ho ormai 60 ed amo il mio lavoro. Ti do alcuni dati ufficiali: il 60% dei geologi italiani fattura meno di 30.000 euro e solo l’8% più di 100.000, percentuali che non hanno niente a che vedere con altre professioni “affini” (geometra, architetto, ingegnere), che pur hanno sofferto della crisi. Il rapporto da cui ho tratto i dati dice chiaramente “nello scenario prossimo la maggior parte dei professionisti, ed in particolare la categoria dei geologi diventerà la nuova categoria dei nuovi poveri della società italiana”. Si riferisce naturalmente anche all’ammontare delle pensioni perché se non fatturi non versi contributi sufficienti. Escludo dalle considerazioni la miriade di geologi-insegnanti, laddove non precari. Ancora una cosa, sto interessandomi direttamente ad un grosso lavoro di sistemazione versanti, mi è stata proposta la direzione lavori, ma essendo coinvolte strutture ed opere fondazionali, non posso accettarla. Su una base gara di 86.000 euro come direttore operativo geologo mi spetterebbero 4.500 euro, a cui va poi applicato il ribasso. Briciole. Ed è sempre così. L’obbligatorietà del progettista geologo nelle pere pubbliche è sancita, sì certo, ma con percentuali alla seconda cifra dopo lo zero. Manovalanza! Nella mia vita professionale mi sono impegnato, aggiornato, fatto le notti sveglio a studiare. Così sono in grado di progettare molte opere (extra edifici), ma non posso firmarle, sono in grado di verificare opere di sostegno, ma non posso firmare le verifiche (esclusa la stabilità globale, capirai!). Quindi anche a me è preso il senso di frustrazione. In realtà potremmo, nelle nostre relazioni, dilungarci sulle formazioni geologiche, sulle glaciazioni, sui fossili. Robe che non servono a niente! Nella geotecnica intendo. Dobbiamo accontentarci di piccole casette, sistemazioni agrarie, qualche stradina e qualche franetta…...oppure di comparse nelle grandi opere. Proposta provocatoria: abolire la facoltà di geologia. La geologia naturalistica dentro scienze naturali e quella tecnica dentro ingegneria! Lo dico con dispiacere perché ripeto amo la mia professione, ma non consiglierei mai a mio figlio di seguire le mie orme. A buon intenditor…..
ah Umberto dimenticavo, nella realtà qualche opportunità alla nostra categoria è stata data, ad esempio quali responsabili redattori degli studi di Microzonazione Simica, ma ahimè siamo riusciti a farci la guerra del prezzo, con ribassi assurdi! Na gran bella categoria!
Intanto ti ringrazio per la risposta e per esserti preso la briga di avere letto tutta questa pappardella. Quando dici percentuali che niente hanno a che vedere con professioni affini cosa intendi? Che i geometri, che neppure hanno una laurea, guadagnano più dei geologi? Che anche gli architetti, che già non se la passano bene, nonostante la loro importanza marginale in cantiere rispetto ai geologi, guadagnano di più? Dici ti spetterebbero 4500 euro, ma non sono pochi: quanto ti entra realmente? Con ribasso cosa intendi? Cioè quindi oltre a stare facendo una cosa che non mi appassiona per niente devo anche fare la fame?! A me viene da dire: "ma perché ca**o dovrei prenderla sta laurea anche se mi manca così poco? Perché dovrei finire: non mi piace e non guadagnerò nulla. Tanto, anche se fino ad ora ci ho investito, tutti gli sforzi non pagherebbero". Non c'è possibilità di guadagnare bene, per esempio, da dipendente? Proposta provocatoria la tua, ma forse non così assurda, dato che la figura del geologo non sembra essere considerata e non sembra essere per nulla importante. Posso ancora iscrivermi ad un corso di laurea più solido? Sono ancora in tempo o sono troppo vecchio e rischierei di essere scartato a favore di coetanei con più esperienza?
Allora Umberto per ordine Si le professioni affini guadagnano comunque molto di più. Il geometra può fare il direttore lavori e noi no. Sulla gara in questione il ribasso è stato del 54%, quindi a noi spetterebbero circa 2000 euro, togli EPAP tasse e quant'altro, a occhio e croce ti rimarranno 900 euro netti in tasca. Per il resto Umberto non so cosa dirti. Se riesci a trovare un posto come geologo dipendente probabilmente riusciresti a passartela meglio economicamente, ma professionalmente? Mah, dipende da dove sei. Puoi sempre tentare la via dell'insegnamento ma sai quando cominci e non sai quando finisci. Personalmente non ho mai intrapreso questa via perchè non mi interessava...volevo fare il siensiato! Se puoi iscriverti ad un corso di laurea più solido? Devi valutare tu, io sono decenni che sono lontano dal mondo accademico e non so come funziona. Sei troppo vecchio? Ma va la, averceli io i tuoi anni!!! Hai tutto il mondo davanti. Anzi ti faccio tanti tanti auguri
Ma allora gli articoli che ho letto sono balle, dove si dice che i geologi guadagna 1100 all'inizio, se mi dici che anche con esperienza si guadagna così poco? Ma chi c***o me l'ha fatto fare?! Io mollo tutto adesso e non mi laureo neanche a sto punto, a cosa mi servirebbe??? Non ho più alcuna motivazione, a maggior ragione alla luce di queste cose che mi dici: mi viene da mandare a puttane tutti questi tre anni e rotti.
Ehi ehi Umbè, piano, non vorrei essere il colpevole di un mancato geologo! Quello che ho premesso è che la geologia deve piacerti molto, perchè non sarà facile approcciare il mondo del lavoro. Magari tu hai le potenzialità per diventare uno di quel 8% che guadagna molto, chissà. Se io fossi al bivio, ed avessi ancora la possibilità di scelta tra geologia ed ingegneria non avrei dubbi. Ma se sei più avanti non buttare via tutta la tua fatica, sai che però dovrai sgomitare parecchio per farti largo. E se dovessi farcela le soddisfazioni non mancherebbero. Il dubbio mi nasce dal fatto che tu affermi che tutto sommato geologia non è mai stata la tua "passione" e questo comporterebbe una maggiore difficoltà a sfondare proprio perchè meno motivato. Un geologo che guadagna 1100 € all'inizio: da chi hai sentito questa leggenda metropolitana? Se entri in un'azienda o una società magari anche di più, a scuola non saprei, ma se decidi di fare la libera professione mah...la vedo dura. Non ti dico neanche cosa guadagnavo all'inizio. Quello che mi ha sostenuto è stata appunto la passione ed il fare un lavoro che non è certo quello di un operatore al call center (non me ne vogliano questi)
Certo, a sto punto se devo fare il geologo e con la libera professione non si guadagna, ovviamente cercherei di restare dipendente. Ma non è il lavoro che voglio: come faccio a fare parte di quel 8% se non sono minimamente appassionato? Mi sembra di avere imparato poco e niente. Mollare adesso è da stupidi, quindi cerco di finirla a fuoco e sto pensando di iscrivermi a ingegneria (facendomi tenere buoni quanti più esami possibilo), fare (almeno per l'inizio) solo triennale e trovare lavoro con la triennale. È folle sì, ma penso sia ancora più folle fare per tutta la vita un lavoro che non mi piace e che per di più non mi permetterebbe neppure di vivere dignitosamente, oltretutto con il rimorso di non avere fatto altro quando ancora avrei potuto. Il tutto per scelte sbagliate dettate da insicurezza e paura.
Ah sì, volevo chiederti un parere. Secondo te la mia idea iniziale sarebbe realizzabile? Ovverosia iscrivermi a ingegneria civile (dapprima alla triennale) con specializzazione in geotecnica, lavorare, nel mentre specializzazione in applicata e mettermi in proprio con un'impresa geotecnica. So che ci metterei tanto e inizierei a lavorare non prima dei 28 anni se tutto va bene, come sono sicuro lo farei andare. Ma se, dopo questa triennale, riuscissi a lavorare, facendo le mie esperienze mentre studio ingegneria, è una cosa possibile? Nel senso inizierei sì un po' più avanti con l'età, ma già con un po' di esperienza nel settore. Si dà il caso infatti che io abbia designato come relatore della tesi il professore di geotecnica (ingegnere), che mi ha indirizzato ad un dottorando con cui farò la tesi. Il caso vuole che questo dottorando lavori per una rinomata ditta tedesca, divenuta tristemente famosa negli anni '40 per avere prodotto Zyklon-B per i nazisti (breve excursus), ma che nel settore dei consolidanti è la prima al mondo. Quello che vorrei fare io, e la possibilità mi è stata confermata dal dottorando, dicendomi che l'azienda ha lavori da svolgere, è fare qualche lavoro con loro (forte del fatto che farò la tesi con loro) dopo questa triennale. E questo potrebbe rappresentare idealmente un po' un trampolino di lancio. Secondo te è fattibile?
Sai Umberto tutto è fattibile, basta metterci la volontà. Come prima cosa devi assulutamente fare la specialistica, meglio in ingegneria che geologia. Ste cavolate delle lauree brevi non so chi le abbia inventate. Sono inutili. Bene se hai un aggancio a qualche ditta. Se ti ritengono "idoneo" è molto facile tu possa poi collaborare continuativamente con loro una volta laureato. Anche se inizi a lavorare a 28 anni non è un dramma, soprattutto se inizi già con un pò di eperienza. Comunque non inizieresti prima, con l'attuale mercato. Fa sempre comodo un neolaureato con una certa esperienza. Non so come sei messo con le lingue, ma impara almeno l'inglese, sarà sempre più utile nel futuro. Sempre più ditte (es. in Cina ed in Giappone) hanno come lingua ufficiale nel posto di lavoro l'inglese....è così in Norvegia ed altri paesi sviluppati. Fatti trovare pronto! Per il resto non è facile dare suggerimenti, ci vuole anche un pò di fortuna (ha aiutato in parte anche me), tanta pazienza ed inghiottire tanti rospi!
strano che nessun collega abbia ancora fatto commenti. Allego un estratto di una pubblicazione del CNG dove si parla del mercato della nostra professione. Si prega di non divulgare altrimenti nessuno si iscriverà più a geologia
Parlo l'inglese abbastanza fluentemente, quello per fortuna non mi manca. Mio papà mi sosterrebbe nel fare ingegneria (dovrei cominciare dalla triennale, ma diversi esami me li dovrebbero tenere buoni). Ripeto, non che civile fosse il mio sogno, ma è quella dove mi terrebbero buoni più esami. Adesso mi mancano 6 esami ciascuno da 6 cfu. A breve contatterò di nuovo il dottorando per cominciare la tesi. Voglio poi continuare a fare qualche lavoretto alla BASF col duploce scopo di accumulare esperienze n settore e per pagarmi, almeno in parte, gli studi
Solo, Dario, sai cosa mi sconforta? Sul forum ingegneri mi hanno detto che avrei molte più opportunità come geologo, visto che finirei tardi gli studi, e che spesso il geologo è il capo: mi hanno detto alcuni di loro che dove lavorano sono subordinati ad un geologo e c'è subordinato addirittura un meccanico
...per uno studio dove a capo c'è un geologo, ne trovi 100 dove a capo c'è un ingegnere. Credi a me. Magari tante volte un geometra o un architetto, ma un geologo.....mah. Dovrebbero fare nomi e cognomi. Se anche tuo padre ti sostiene, beh vai. Perdi qualche esame ma credimi sarai più conteto (almeno economicamente). Li hai letti i pdf vero? Mi piacerebbe anche gli ingegneri e gli architetti avessero fatto il medesimo studio. Magari lo trovi
Umberto a parte i miei discorsi e visto che sei un frequentatore del nostro forum vedi un po’ cosa c’è evidenziato adesso: -considerazioni sulle nuove NTC -un messaggio disperato di una neolaureata che non trova lavoro -il tuo appello accorato d medesima portata -uno che si offre aggratis per tirocinio -un geologo che cerca occupazione in Abruzzo
Allora lo faccio. Finisco a fuoco qua, faccio la tesi, chiedo se la BASF può farmi fare qualche lavoretto, convinco mia mamma dicendole che voglio fare questa scelta e a settembre mi iscrivo a ingegneria (dovrò ricominciare dalla triennale, ma, con gli esami che ho messo nel piano di studi, penso che sei, vorrebbe dire un anno, me li tengano buoni) per poi specializzarmi in geotecnica mentre lavorerò. Sto già studiando da autodidatta fisica 2 e matematica 2 (due di quelli che ho messo nel piano di studi apposta per massimizzare le convalide quando chiederò la valutazione degli esami al politecnico) e non ho grosse difficoltà a capire. Spero di realizzare i miei progetti. Vista la tesi che farò e visto che, spero, farò qualche lavoro per BASF grazie alla mia tesi, penso che come ingegnere geotecnico (sperando che lo diventerò e ce la metterò tutta) mi specializzerò in qualcosa riguardo la consolidazione dei terreni per le costruzioni.
Ciao non ho fatto a meno di leggere il tutto e voglio darti la mia esperienza. Ho fatto per 4 anni il geologo come libero professionista dopo la laurea tra lib professione e lavoro in ditta non tiravo nemmeno 1000 euro al mese dopo un po' scocciato chiudo tutto e mi trasferisco all estero faccio l operaio 3 anni ma di geologo niente non trovo nulla, dopo tre anni causa diversi motivi rientro in Italia a 34 anni mi ritrovo a fare il commesso in un negozio di elettronica Sn stufo di seguire le passioni ad un certo punto della vita si dv cominciare a pensare ad altro, tornassi indietro avrei studiato informatica. Non ti lascio nessun consiglio solo la mia esperienza. Ciao
Ciao non ho fatto a meno di leggere il tutto e voglio darti la mia esperienza. Ho fatto per 4 anni il geologo come libero professionista dopo la laurea tra lib professione e lavoro in ditta non tiravo nemmeno 1000 euro al mese dopo un po' scocciato chiudo tutto e mi trasferisco all estero faccio l operaio 3 anni ma di geologo niente non trovo nulla, dopo tre anni causa diversi motivi rientro in Italia a 34 anni mi ritrovo a fare il commesso in un negozio di elettronica Sn stufo di seguire le passioni ad un certo punto della vita si dv cominciare a pensare ad altro, tornassi indietro avrei studiato informatica. Non ti lascio nessun consiglio solo la mia esperienza. Ciao
è brutto quando leggi che la figura del geologo non è stata capita e mai lo verrà. Non è possibile che ci si debba ridurre cosi. La figura più importante è quella più disprezzata.
Io ho 32 anni e per 2 anni ho girovagato a zonzo per tirocini pagati (qualora lo fossero) meno di un caffé al giorno (quando per legge le cose dovrebbero essere ben diverse, 300 euro lordi mensili). Io ho rinunciato anche perché dopo 7 anni di università mi sono stati chiesti altri 5 di lavoro gratuito. Ovviamente non ho accettato, adesso faccio l'operaio in una ditta di cappe per cucine.
Chi se ne dovrebbe occupare? il CNG in primis e poi gli ordini professionali (regionali) visto che hanno o dovrebbero avere l'interesse a tutelare e a invitare ad iscriversi nuovi potenziali "clienti" e invece sappiamo tutti come è (da 9 anni a questa parte).
Chi se ne dovrebbe occupare? il CNG in primis e poi gli ordini professionali (regionali) visto che hanno o dovrebbero avere l'interesse a tutelare e a invitare ad iscriversi nuovi potenziali "clienti" e invece sappiamo tutti come è (da 9 anni a questa parte).
purtroppo sia il primo che i secondi se ne fregano totalmente. Ma è sempre stato così: fin dagli albori della professione, relativamente giovane, i primi iscritti iniziarono a farsi una concorrenza spietata, tra ribassi pazzeschi (le famose relazioni geologiche fatte con la macchinetta per il ciclostile), secondolavoristi-professori delle scuole medie, ricercatori/professori di geologia applicata degli atenei che utilizzavano le strutture dell'università quando non la manodopera gratis degli studenti, ed in ogni caso i professionisti più avviati ragionavano con il "meno siamo meglio stiamo", per lo più economicamente parlando (il lavoro è una torta che ha grandezza finita, più siamo a mangiarne più piccole sono le fette) ecco perchè la politica degli ordini per lo sviluppo della professione è sempre stata pari a zero. Una specie di suicidio di massa, di cui oggi vediamo gli effetti: la metà dei dipartimenti di scienze geologiche sono stati accorpati a dipartimenti più ampi, vedi Bologna che è andato con biologia, fisica e scienze ambientali.
Ne ho già parlato fino alla nausea in altri thread in anni passati, volendo posso rilinkarli, ma anche io con un dottorato di ricerca in tasca, un master in idrogeologia negli stati uniti, una volta assunto in un noto ente di prevenzione ambientale, sono stato messo a fare -in pratica- il tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, lavoro che fino agli anni duemila bastava il diploma... col risultato che a cinquant'anni ho già sei anni di contribuzione in meno rispetto ai miei colleghi col solo il diploma, i quali avendo il triplo della mia anzianità di servizio prendono pure il dieci per cento in più di stipendio. Oltre alla beffa anche il danno... d'altra parte, alle mie rimostranze sul possesso di titoli inidonei, l'ente dice che può far fare a chi vuole il lavoro che è necessario per le esigenze organizzative e che la laurea in geologia è perfettamente adeguata per quello che mi fa fare, quindi devo tacere. D'altro canto le relazioni geologiche per i procedimenti di bonifica vengono valutate da periti chimici o periti industriali, in servizio dagli anni 90... quindi fai un po tu. La laurea in geologia e con essa anche la professione di geologo è destinata miseramente a scomparire, diluita in decine di nuovi corsi di laurea inutili.
Mio figlio si è laureato in economia e marketing, non mi è nemmeno mai sfiorato per la testa di consigliarlo a studiare geologia. Mi piacerebbe sapere quanti geologi hanno figli che hanno studiato geologia, sarebbe interessante. saluti
Ciao. Da ex studente di geologia della Bicocca vorrei sapere come è andata a finire la faccenda. Ti sei iscritto altrove o hai proseguito? Come sei messo lavorativamente parlando? Sono del '93, quindi ho iniziato soltanto un paio d'anni prima di te e mi sono rivisto molto nel tuo racconto. Anche per me la scelta della facoltà è stata casuale e l'interesse era davvero scarso. Cinque anni completamente buttati e finiti per inerzia, tra l'altro sono stato così idiota da non aver scelto geologia applicata in magistrale, preferendole geodinamica. Dopo qualche mese di stage fatto con poca convinzione ho lasciato totalmente perdere. Ogni tanto risento dei miei vecchi compagni e mi aggiorno sulle loro vite. La situazione è tragicomica, si salva qualcuno che ha fatto applicata, per il resto il nulla più assoluto.
Mi spiace molto per il collega Umbe2 e tutti gli altri come lui, ma lui stesso, ha premesso che non era convinto della sua scelta, che ha scelto geologia solo perché non a numero chiuso...ecc Alla fine molti come lui tirano alla laurea e puntano all'insegnamento, altri nemmeno a quello sperando in una mano divina che li porti ad posto di lavoro anche solo con la triennale (ciao core...) senza saper far nulla di pratico, senza avere la minima idea di cosa sia il mondo del lavoro. Ribadisco il mio mi spiace, ma molti hanno una visione troppo romantica di questa professione, gli è stata inculcata da facili imbonitori 'togati'. Purtroppo il problema sono le nostre facoltà (di geologia intendo) che hanno frazionato gli insegnamenti (solo per aumentare le poltrone da professore) senza andare a veder cosa effettivamente vuole il mercato. Ci sono neolaureati che non ha la minima idea di cosa sia un sondaggio geognostico, una spt, un inclinometro, una penetrometrica, non si sono mai sporcati le mani, non sanno cosa vuol dire avvolgere chilometri di cavi, raccogliere centinaia di geofoni, fare una foto ad una cassette catalogatrice senza che si vedano i piedi, ecc.... hanno solo la testa piena di teoria, fantastica teoria, di pieghe e faglie che magicamente capovolgono il mondo...tutto bello, tutto bellissimo, ma anche abbastanza inutile. Ho avuto personalmente a che fare con neolaureati, assunti per fare prove ed acquisizioni in importati progetti internazionali, che in galleria, mentre venivano formati (stazione totale, laser scanner, ecc) pensavano a leccare le rocce, pretendevano cose assurde, senza rendersi conto di dove si trovavano e della fortuna che avevano. Il problema non è solo il mondo della Geologia, da quando mi sono laureato che sento e leggo corbellerie di tutti i tipi, l'unica cosa che so è che in questo mondo ci vuole mooolta cazzimma, molto coraggio e molta voglia di imparare, non tutti riescono a diventare milionari, ma si può fare una vita più che dignitosa ed onesta. Saluti