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Salve a tutti, ho un quesito che riguarda il diritto civile ma prima di rivolgermi ad un avvocato voglio provare a sentire se qualche collega mi sa dare la risposta.
Nel caso della messa in sicurezza di un versante naturale di proprietà di Tizio che incombe su casa e terreno di proprietà di Caio, a chi spettano le spese per la sistemazione?
Grazie in anticipo per la risposta.

Ultima modifica di Sandro Cantoni; 13/02/2009 23:01.

Sandro Cantoni

"...facciamo che noi due siamo i tre moschettieri?..." - (dialogo tra i miei due figli)
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A me è capitato di analizzare un simile discorso per quanto riguarda la viabilità, ossia scivolamento dei materiali sulla sede stradale dai terreni di monte, ma nel caso vi era un disposto normativo nel Codice della Strada - art. 31 - che obbliga i proprietari sia a monte che a valle della strada della manutenzione e della realizzazione anche delle opere di sostegno in modo da non causare danni alla viabilità. Nel caso specifico non penso ci sia un disposto normativo. Penso che un dissesto, qualora generalizzato e interessante più abitazioni, sia da considerare come un problema di protezione civile e allora dovrebbe esserne interessato il Comune. La mia opinione è che la discriminante possa essere il tipo e l'estensione del dissesto. Se invece abbiamo una situazione esclusivamente locale, ad esempio il possibile crollo di un blocco dal terreno del vicino o il ruscellamento eccessivo indotto dal terreno a monte che magari è in pendenza e sovrastante l'altro, penso che l'onere della messa in sicurezza spetti al proprietario del terreno in cui è localizzato il dissesto. In tutto questo discorso è implicito il fatto che gli studi a suo tempo effettuati per il rilascio della concessione edilizia dovevano prevedere le situazioni di dissesto e quindi dovevano essere impartire le prescrizioni per l'insediamento. ma purtroppo come ben sai...non sempre capita!

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Dovrebbe applicarsi l'Art. 887 del C.C. - Fondi a dislivello negli abitati -
Tale articolo si applica anche nel caso di aree agricole.....(come enunciato anche da numerosi pareri della Cassazione).
Dico "dovrebbe" applicarsi perchè purtroppo gli arzigogoli legali sono parecchi....e quindi è necessario rivolgersi ad un legale per un parere.
Ciao


"La libertà comincia dall'ironia." Victor Hugo, Leggenda dei secoli, 1859
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Come tu stesso dici è un problema di diritto civile. Quindi credo che la questione vada preliminarmente posta ad un avvocato.
Poi bisognerebbe chiarire se si tratta di un danno temuto dal proprietario del fondo servente (sottostante) o di un danno già avvenuto in seguito al quale vi è ora il dubbio di chi debba intervenire. Nel primo caso credo possa valere:

l'Art. 1172 Denunzia di danno temuto

Il proprietario, il titolare di altro diritto reale di godimento o il possessore, il quale ha ragione di temere che da qualsiasi edificio, albero o altra cosa sovrasti pericolo di un danno grave e prossimo alla cosa che forma l'oggetto del suo diritto o del suo possesso, può denunziare il fatto all'autorità giudiziaria e ottenere, secondo le circostanze, che si provveda per ovviare al pericolo (Cod. Proc. Civ. 688 e seguenti).

L'autorità giudiziaria, qualora ne sia il caso, dispone idonea garanzia (1179; Cod. Proc. Civ. 119) per i danni eventuali.

In caso di danno già avvenuto indubbiamente il geologo può stabilire se si tratta di incuria del proprietario del fondo dominante o di quello del fondo servente, ma comunque è sempre bene consultare un avvocato che sappia ben consigliare. Perchè non sempre può convenire andare in giudizio a tutti i costi.

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Domanda : MA C'E' UNA FACOLTA' DI GEOLOGIA IN TUTTA ITALIA CHE FACCIA UN CORSO DI GEOLOGIA LEGALE?

MA C'E' QUALCUNO CHE S'INTERESSA DI APC CHE PENSI DI ORGANIZZARE QUALCHE COSA IN TAL SENSO ???


Ultima modifica di Antonio Scaglioni; 14/02/2009 19:09.
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Egr. collega Scaglioni, mi sembrava di aver capito che non sei proprio un neo iscritto all'ordine dei geologi e nonostante ciò non riesco a capire come mai fai delle domande di una ingenuità veramente disarmante.
Comunque, per quanto ne so, la risposta ad entrambe le domande è no. Tranne forse un corso dell'ORG Toscana (come giornata di studio) organizzata nel giugno del 2007 ed i cui interventi, ovviamente interessanti, sono pubblicati sul sito.
I motivi per cui non esistono corsi del genere presso le facoltà credo siano sempre gli stessi.
Ovvero nessuno dei docenti universitari e né tantomeno il CNG lo ha mai proposto ad esempio in sede dell'ultimo riordino delle facoltà. Semplicemente perchè sia gli universitari e soprattutto chi ci rappresenta professionalmente non ha alcun interesse a farlo. Si guadagna molto di più ad organizzare pseudocorsi nell'ambito del cosiddetto APC obbligatorio. Sono molto più remunerativi. Tra l'altro la vergognosa obbligatorietà per noi geologi è stata inserita per un motivo prettamente economico. Dato l'attuale calo delle iscrizioni presso le facoltà di geologia. In particolare le facoltà di geologia hanno cose più importanti da pensare e da organizzare. Come ad esempio organizzare i consorzi interuniversitari insieme alle facoltà di ingegneria con cui accaparrarsi i maggiori incarichi pubblici che, con il meccanismo delle convenzioni tra enti pubblici, danno loro vari vantaggi, quali ad esempio:
- nessuna vidimazione di parcelle;
- ancora prima del cosiddetto Decreto Bersani andavano in deroga ai minimi tariffari;
- il lavoro viene eseguito da neo laureati o anche da neo iscritti all'ORG ovviamente sottopagati e così via.
Quindi a questo punto sono io che chiedo: chi dovrebbe essere questo "qualcuno" che si dovrebbe interessare ad organizzare qualcosa di veramente utile alla professione di geologo data l'attuale inefficienza degli ORG e del CNG a rappresentare ed a difendere gli interessi degli iscritti ?

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Il forum ha un grosso difetto rispetto alle conversazioni che consiste nel non permettere di fare udire la tonalità della voce .

Le mie erano domande retoriche per non dire ironiche o addirittura beffarde.

Che siamo messi male è purtroppo vero ma è altrettanto vero che non siamo mai stati nemmeno tanto bene.

Per passare da un mestiere ad una professione ci vogliono anni e tanto impegno etico.

Qui come altrove nessuno parla di deontologia professionale che è quella che diversifica la professione dal mestiere.

Il nostro codice di deontologia professionale se paragonato con quello di altre professioni è di una povertà di contenuti più unica che rara.

Il brutto è che non è che ci siano in tanti che tentino di volare alto, al di sopra delle meschinità anche su questo forum.


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Ringrazio i colleghi per le solerti risposte ed i preziosi consigli. E’ comunque bello sapere che esiste una solidarietà che spinge qualcuno a scrivere delle risposte perdendo anche tempo senza che non ci sia nessun tornaconto.
Comunque, scendendo nel dettaglio delle risposte: per Sarduspater, in effetti il rischio di dissesto è molto localizzato, interessa in pratica solo l’abitazione in questione che è addossata ad un versante verticale di altezza circa 5 metri (poco meno della casa) posto ad appena 0,5/1,5 metri dal fabbricato. Il terreno soprastante il versante è di Tizio, mentre il terreno sottostante il versante e la casa sono di Caio. La casa è un fabbricato rurale antico (ha circa 100 anni), quindi il discorso sulla concessione edilizia cade. La verifica di stabilità del versante è stata chiesta per un condono edilizio riguardante un piccolo bagno a servizio del fabbricato e la trasformazione da rurale ad abitativo del fabbricato.
Per Grannisi: in effetti anche io avevo consultato il Codice Civile e trovato quegli articoli che hai evidenziato nel tuo post.
Infine, per Alberto Alfinito, grazie per le dritte riguardanti la denunzia di danno temuto.
Vi farò sapere cosa dice l’avvocato a riguardo.
Di nuovo grazie a tutti


Sandro Cantoni

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